In un’intervista rilasciata al Die Zeit, Sepp Blatter si è espresso così sull’assegnazione dei Mondiali in Qatar: “Non sono riuscito a proteggere il calcio dall’influenza economica e politica. Ma non potevo prevedere che si sarebbe arrivati a questo. Non è un segreto che ho votato per gli Stati Uniti e contro il Qatar come sede del 2022. Con Putin avevamo un buon rapporto. E ho anche pensato che sarebbe stata un’idea affascinante ospitare la Coppa del Mondo prima in Russia e poi negli Stati Uniti. Ma c’erano forze politiche più forti di me”.
Blatter si sfoga e svela un retroscena: “La gente pensa sempre all’influenza come nei film di gangster, con valigie piene di soldi da consegnare in un posto segreto. Non era così. Ti dirò come è andata: all’epoca avevamo un consenso nel Comitato Esecutivo per assegnare i Giochi del 2018 alla Russia e il 2022 agli Stati Uniti. Ne discutemmo in anticipo. Poco prima delle elezioni, Michel Platini è venuto da me e mi ha detto che il presidente francese gli aveva consigliato di votare per il Qatar con il suo collegio elettorale. Quattro voti europei sono andati al Qatar”.
“Ho chiesto a Platini: ti ha ordinato di farlo? Ha detto di no, ‘me l’ha consigliato’ – continua Blatter -. I francesi hanno votato per il Qatar. Ecco come funziona. Le aziende francesi hanno svolto un ruolo chiave nella costruzione del Qatar. Lo sport è un riflesso della società, così come la politica. Né gli atleti né i politici possono essere migliori dell’umanità”.