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Boxe, Usyk non si fida di Fury: se il 18 maggio salterà ancora il match, pronto il croato Filip Hrgovic

Mancano due mesi alla sfida di Riyadh, ma Oleksandr Usyk stavolta non vuole correre rischi: se Tyson Fury "scapperà" di nuovo, pronto a subentrare il croato Hrgovic

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Fidarsi è bene, non fidarsi è decisamente meglio. Dopotutto chi vedrebbe qualcosa di anomale nel comportamento di Oleksandr Usyk? Già due volte Tyson Fury lo ha lasciato “a piedi”, o meglio fuori dal ring, facendo saltare a poche settimane dal giorno prestabilito il match che nelle intenzioni dei promoter del mondo della boxe dovrà riunire le principali cinture dei pesi massimi. Match che è stato riprogrammato per sabato 18 maggio, sempre in Arabia Saudita (la nuova Mecca del pugilato mondiale), ma che a detta del campione del mondo WBA, IBF e WBO potrebbe rivelarsi ancora una volta uno specchietto per le allodole.

Usyk non vuole correre rischi: prevenire è meglio che curare

Usyk non vuole cascarci di nuovo, perché sa che di Fury non si può fidare troppo. Lo dice la storia stessa di uno dei match più attesi ma (a quanto pare) più agognati degli ultimi anni: dopo aver gentilmente “evitato” qualsiasi opportunità di dar vita all’incontro, soltanto la scorso estate il pugile britannico (campione del mondo WBC) ha acconsentito a organizzare l’evento, ma soltanto dietro una lauta borsa e soprattutto nella certezza che quello sarebbe dovuto essere il suo ultimo match da professionista.

Anche perché Fury, come Usyk, è imbattuto: 34 vittorie e un no contest contro le 21 vittorie del “gatto di Sinferopoli”. Insomma, di motivi per pensare a uno scontro epocale, destinato a mettere la parola fine su chi sia realmente il miglior pugile di questa generazione, ce n’erano tanti da un po’, e con l’annuncio del match in programma il 23 dicembre a Riyadh tutti i noti erano sembrati venire al pettine. Qualcosa però era già pronto ad andare storto.

I precedenti: le ferite contro Ngannou e quelle in allenamento

Il primo rinvio fu determinato dalle ferite riportate da Fury nel corso del match contro Francis Ngannou del 29 ottobre scorso, tali da non consentirgli di recuperare in tempo per la sfida con Usyk (domanda banalotta: non sapeva il Gipsy King che programmare un match meno di due mesi prima avrebbe comportato dei rischi? O magari era tutto calcolato per far succedere ciò che è successo?…).

Il secondo tentativo, col match fissato in calendario per il 17 febbraio, è andato in frantumi a causa di una ferita riportata in allenamento da Fury a poco più di due settimane, ferita rimediata nel corso di una sessione di guanti con Agron Smacicki, pugile croato selezionato come sparring partner.

Al netto delle parole di circostanza del Gipsy King, dispiaciuto ma anche convinto di essere comunque il più forte (“Usyk è stato fortunato, altrimenti sarebbe finito nei guai, perché non mi sono mai sentito così in forma”), l’entourage dell’ucraino ha mangiato la foglia, convinto che i rinvii fossero quasi “programmati” e non episodici.

Hrgovic è stato già preallertato: “Se Fury continua a scappare…”

Già nelle ore successive al secondo annullamento del match si era sparsa la voce di un Usyk imbufalito, pronto a individuare altri avversari in grado di togliergli un po’ di ruggine e farlo salire di nuovo sul ring (negli ultimi due anni e mezzo ha combattuto appena tre match).

E tra i possibili avversari si era parlato di Filip Hrgovic, originario di Zagabria, 32 anni da compiere a giugno e vincitore della medaglia di bronzo ai giochi olimpici di Rio 2016. Il croato da professionista ha vinto tutti i 17 incontri disputati, di cui 14 prima del limite. Non ha una vasta eco mediatica, ma è comunque considerato uno dei migliori pugili in circolazione e attende ormai da tempo l’opportunità di avere una chance per il titolo.

Peraltro Usyk è “obbligato” dal regolamento IBF a mettere in palio il proprio titolo a stretto giro di posta: da qui la decisione di mettere in preallarme Hrgovic, che qualora Fury dovesse nuovamente marcare visita diventerebbe lo sfidante ufficiale dell’ucraino, come confermato dal suo stesso entourage. “Spero che Usyk abbia la possibilità di “vendicarsi” di Fury per tutto quello che ha combinato in questi ultimi mesi. Ma se Tyson dovesse continuare a scappare, allora nel nostro contratto è scritto che Hrgovic lo sostituirà. Insomma, lo spettacolo il 18 maggio si svolgerà anche senza Fury. E Turki Alalshikh lo ha confermato”, ha spiegato Sergey Lapin, manager di Usyk.

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