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Boxe, Fury-Usyk riprogrammato per il 18 maggio. Volano parole grosse tra il britannico e il manager dell'ucraino

L'attesissima sfida per la riunificazione dei titoli dei massimi è stata ufficialmente posticipata a sabato 18 maggio. Non senza polemiche a distanza tra i due protagonisti.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

A Riyadh hanno deciso di ritentare, sperando di essere più fortunati: il match tra Tyson Fury contro Oleksandr Usyk è stato rimandato due volte, ma sabato 18 maggio dovrà essere combattuto, cascasse il mondo. Basterà tenere Fury lontano “dai guai” e forse stavolta ci sarà per davvero l’attesissima riunificazione di titoli mondiali dei pesi massimi, l’incontro che tutto il mondo della boxe (e non solo) attende da anni per stabilire chi è il vero sovrano di quest’epoca.

La ricostruzione di Fury: “Una gomitata e l’occhio s’è aperto”

Programmato inizialmente nell’antivigilia di Natale, cioè il 23 dicembre, il match venne posticipato al 17 febbraio a causa delle ferite riportate da Fury nel corso del match esibizione (ma non troppo) contro l’ex campione MMA Francis Ngannou, assegnato con verdetto non unanime al pugile britannico (non senza polemiche).

Il secondo rinvio, sempre chiesto da Fury, rientra nell’ordine delle cose imponderabili: lo scorso 2 febbraio, durante una sessione di guanti con il croato Agron Smacicki, il Gipsy King si è procurato una profonda ferita al sopracciglio destro, talmente profonda che pensare di poterla rimarginare in una decina di giorni era cosa oggettivamente fuori dalla portata di qualsiasi medico.

“Ho organizzato uno sparring di 12 round con 4 pugili differenti. Nella quinta ripresa ho subito una gomitata fortuita all’occhio destro e questo s’è aperto improvvisamente. Ho dovuto andare di corsa in ospedale a farmi medicare e ci sono voluti 11 punti per suturare la ferita. È la prima volta che mi capita di infortunarmi in questo modo in allenamento, ma è stata una coincidenza sfortunata”.

Le accuse del manager Klimas: “Fury è un codardo, sta scappando”

Fury nei giorni scorsi ha dovuto rispondere anche alle accuse arrivate da Egis Klimas, il manager di Usyk, che ha affermato che a suo modo di vedere il Gipsy King sta cercando in ogni modo di evitare il combattimento contro il suo pugile, arrivando a definirlo “un codardo”.

“Perché non dovrei combattere per quello che sarà il giorno a libro paga più remunerativo della mia carriera? Sono uscito dalla confort zone proprio per sfidare Usyk e dimostrare al mondo chi è il più forte. Ho trascorso 10 settimane in un campo DI addestramento e secondo Klimas dovrei mandare tutto all’aria come se nulla fosse? Non permetterti più di chiamarmi codardo. Ho combattuto 25 incontri, non sono mai scappato da nessuno e mai mi tirerò indietro. Vi finirò tutti, perché è ciò che vi meritate”.

La decisione dei sauditi: si combatte il 18 maggio

A provare a riportare la calma c’ha pensato Sua Eccellenza Turki Alalshikh, consigliere personale del Re dell’Arabia Saudita, nonché Ministro del Regno e Presidente della Federazione Sportiva Islamica. Il quale ha confermato che il match tra Fury e Usyk è stato riprogrammato per sabato 18 maggio, un tempo sufficiente per consentire al britannico di guarire completamente e presentarsi tirato a lucido per quello che, nelle intenzioni, dovrebbe essere l’ultimo match della sua carriera, fatta di 34 vittorie e un pari (Usyk vanta 21 vittorie e nessun pari: entrambi i pugili sono imbattuti).

Usyk, altri due match in Arabia: uno sarà contro Joshua?

Il pugile ucraino ha dovuto accettare a denti stretti la decisione di vedere rimandato una seconda volta il match per riunificare le principali sigle dei massimi (gli manca solo il titolo WBC: è già in possesso di quelli WBA, WBO, IBF e The Ring).

Nei giorni scorsi s’è fatta strada l’ipotesi che il prossimo 17 febbraio Usyk potesse salirci lo stesso: era allo studio l’ipotesi di un match contro il croato Filip Hrgovic, utile soprattutto per non sprecare del tutto il gran lavoro fisico, atletico e tecnico effettuato negli ultimi mesi, considerando che l’ultimo match disputato risale allo scorso agosto contro Daniel Dubois. A quanto pare, però, non se ne farà nulla.

Quel che è certo è che l’Arabia Saudita ha concordato altri due match da far disputare al pugile ucraino, successivi però a quello contro Fury. Non è da escludere che uno dei due possa includere il terzo atto della saga contro Anthony Joshua, che ha perso entrambi i primi match disputati contro Usyk, e che a Riyadh ha vinto lo scorso 23 dicembre per ko. alla quinta ripresa contro lo svedese Otto Wallin infilando la terza vittoria consecutiva dopo quelle contro Franklin (ai punti, verdetto unanime) ed Helenius (ko alla settima ripresa).

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