Si presentò in pelliccia ed andò via quasi a furor di popolo. L’avventura di Antonio Cassano al Real Madrid non si ricorderà per i suoi (pochi) gol nè per le sue giocate quanto per le continue cassanate che hanno contribuito a determinare l’immagine di un giocatore ricco di talento ma che ha buttato all’aria una carriera per togliersi ogni sfizio. Sul periodo in Spagna FantAntonio ha raccontato nuovi aneddoti al podcast “Passa dal Bsmt”.
Più arlecchino che calciatore Cassano al Real
L’idea di giocare nel club più famoso al mondo assieme ai campioni più forti di sempre fece perdere il contatto con la realtà a Cassano che già a Roma aveva alternato mattane a prestazioni super. Al Real Madrid Cassano si fece notare per le imitazioni di Capello, per gli allenamenti interrotti “alla ricerca dell’orecchino caduto” e per le burle continue. Una di queste però gli costò caro.
Cassano e l’episodio in sauna
Cassano – che di recente ha avuto un battibecco anche con Cristiano Ronaldo – rivela cosa successe nella sauna del Real: “Nella sauna, prima o poi, devi buttare l’acqua. Mi rompevo a uscire e rientrare. Allora dico a Italo Galbiati: “Vai a riempire l’acqua” e lui “No, sto qua un po’ fuori a prendere aria. Rientro dopo”. Io ho fatto pipì nella sauna, lui è poi rientrato e si moriva dalla puzza. Ho fatto la pipì nella sauna e mi hanno fatto la multa. Questa è una cosa reale che ho fatto, per cose così andavo fuori rosa a Madrid, non per le imitazioni”.
L’altro tallone d’Achille del barese erano le donne: “Ero sesso-dipendente. Avevo questa possibilità: ero Cassano, il giocatore del Real Madrid. Se avessi fatto qualsiasi altro mestiere non mi avrebbe guardato nessuno, nemmeno mia madre. Sono una brava persona, ma non sono bello. Sono arrivato a pesare 95 chili. E per me il peso ideale sarebbe 83 perché sono alto 1,75. Il motivo era semplice: avevo un amico lì a Mirasierra, alle 10 mi portava in appartamento tutto il cibo che volevo. Io lo pagavo 200 o anche 500 euro”.
La chiamata di Moratti
Prima di andare al Real però sarebbe potuto diventare un giocatore dell’Inter: “E’ stato un periodo dove l’Inter di Moratti mi cercava a gennaio. Io ho 200 contatti sul telefono, Adani 5000 per farti capire la differenza. Io non do il numero a nessuno. Mi chiamò Moratti, non al mio telefono ma a mio cugino. Lui rispose: “Se tu sei Moratti, io allora sono Berlusconi”. E mise giù. Poi mi chiamò il procuratore e disse che eravamo due scemi perché era davvero Moratti al telefono.
Siamo due cog… io e mio cugino. Mi offrono una barcata di soldi all’Inter, tanti davvero. Ma si fa vivo Bronzetti in quei giorni, era molto amico di Florentino Perez. Il Real mi voleva e anche se sono interista, non ci ho pensato due volte. Mi cercavano i Galacticos, c’erano i più forti giocatori al mondo. Avevo 6 anni di contratto, un entusiasmo pazzesco, poi è andato tutto a rotoli”.