Continua a colpi di rivelazioni il grottesco botta e risposta a distanza tra Antonio Cassano e Cristiano Ronaldo. Anzi, tra l’ex trequartista di Bari Vecchia e la famiglia di CR7, visto che nella vicenda è intervenuta Elma, la sorella del portoghese. Nel corso di un intervento nel podcast “The BSMT” di Gianluca Gazzoli, Fantantonio ha raccontato di essere stato contattato da Ronaldo in persona. L’ex attaccante della Juventus, oggi all’Al Nassr, lo ha rimproverato per uno dei suoi giudizi cult: “Ronaldo non sa giocare a calcio”.
- Cassano e il messaggino da Cristiano Ronaldo
- La replica di Fantantonio alla sorella di CR7
- Cassano: "Non ho vizi, mi piace solo mangiare"
- Il litigio con Totti dopo l'invito a C'è posta per te
Cassano e il messaggino da Cristiano Ronaldo
Nel corso della trasmissione Cassano ha rivelato di aver ricevuto un vocale da CR7: “Ho visto un numero con il prefisso 0034 sul mio cellulare e 0034 è il prefisso della Spagna. Mi ha detto: ‘Mi hai mancato di rispetto. Non farlo mai più. Hai segnato solo 150 gol, hai vinto solo quattro titoli’. Sapete che gli ho risposto? Caro Cristiano Ronaldo, ascoltami: sai qual è il problema? Che non ti rispettavo perché non mi piacevi come giocatore“.
La replica di Fantantonio alla sorella di CR7
Che Cassano fosse ben agguerrito e intenzionato a restituire pan per focaccia, lo si era capito pure dall’atteggiamento tenuto con Elma Aveiro, sorella del portoghese, che lo aveva liquidato con giudizi sprezzanti: “Dicono che Cassano fosse un calciatore, ma si sbagliavano, in realtà era un raccattapalle“. Frecciate a cui Cassano aveva risposto canzonando Ronaldo: “Vuole fare il sesto mondiale, facciamo pure il settimo, l’ottavo, il nono. Nel frattempo tra una partita e un’altra in Arabia Saudita, ci facciamo anche un burraco. Basta”.
Cassano: “Non ho vizi, mi piace solo mangiare”
Esaurito il capitolo Ronaldo, Cassano ha assicurato di non aver vizi: “Non mi sono mai ubriacato, mai drogato e non ho mai acceso una sigaretta. Ho un solo vizio, mi piace mangiare. Sono un animale, ma non spreco soldi. Chi lo fa è un idiota e io vengo dalla strada. L’unica cosa folle che ho fatto nel primo anno alla Roma è stata comprare nove macchine. Nove, perché sono un idiota. Ma i soldi che guadagno li risparmio e so gestirli. Compro case”.
Il litigio con Totti dopo l’invito a C’è posta per te
Infine sul rapporto con Totti: “Quando sono arrivato a Roma, Totti e la sua famiglia mi hanno accolto a casa loro per quattro mesi, mi hanno fatto sentire un figlio. Un giorno ho litigato con lui perché non trovavo l’assegno: era sotto il sedile della macchina. Quando l’ho ritrovato non sapevo cosa dire. Abbiamo litigato quando siamo andati a C’è posta per te, pensavo ‘perché deve guadagnare più di me?’. Io e Totti non ci siamo parlati per 6 o 7 anni perché vedevo il mondo a modo mio. Ma abbiamo fatto delle cose stratosferiche in campo”.