L’ombra del doping torna ad aleggiare sul Tour de France. Non si tratta di una positività ma di una situazione che potrebbe portare sicuramente a una situazione di imbarazzo soprattutto per la squadra coinvolta, la Ineos Grenadiers di Filippo Ganna, una delle principali del circuito internazionale.
L’inchiesta Aderlass
L’operazione Aderlass risale al 2019 quando fu scoperto l’ultimo caso di una rete di doping ematico su larga scala nel mondo del ciclismo. Un’inchiesta che fece molto discutere e che tirò in ballo molti nomi di primo piano del mondo del ciclismo ma che sembrava ormai “conclusa”. Invece la trasmissione in Germania di un documentario riguardo questo caso ha riportato a galla la questione facendo intendere che molti membri di questa organizzazione siano riusciti a sfuggire alle maglie della giustizia.
Il caso Rozman
Una vicenda che ora rischia di riguardare anche il Tour visto che David Rozman, capo-assistente sloveno della Ineos Grenadiers, squadra nella quale milita Filippo Ganna, ha lasciato la corsa dopo la diffusioni di notizie che lo collegano al medico tedesco Mark Schmidt. Rozman avrebbe ricevuto anche una richiesta da parte dell’ITA (Agenzia Internazionale per i Test) per sottoporsi a una deposizione. La Ineos ha pubblicato un comunicato nel quale spiega la sua posizione: “Ineos ha prontamente affidato un’indagine approfondita a uno studio legale esterno. Il team ha agito responsabilmente e secondo le dovute procede: continuiamo a valutare le circostanze, gli eventuali sviluppi e abbiamo formalmente richiesto all’ITA qualsiasi informazione pertinente”.
Cambia la 19esima tappa, cosa è successo
La 19esima tappa del Tour de France ha subito una sostanziale variazione. Rimane un percorso comunque duro ma è stata eliminata una delle ascese previste nella giornata di oggi. A spingere gli organizzatori verso questa sostanziale modifica è stata la scoperta di un focolaio di dermatite nodulare contagiosa che ha colpito un allevamento di bovini sul Col de Saisies e che ha reso necessario l’abbattimento degli animali. Una situazione che ha spinto gli organizzatori, di concerto con le autorità competenti, a modificare la tappa anche per evitare possibili proteste e manifestazioni da parte degli allevatori. La frazione avrà quindi una lunghezza complessiva di 95 km invece dei 129,9 previsti in un primo momento con i corridoi che dopo Albertville andranno subito in direzione Beaufort.