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Tour de France, 18a Tappa: la Visma fa e disfa, Pogacar non perde un colpo. O’Connor si regala l’impresa, Milan sempre più verde

La prima tappa alpina vive sulla tattica rischia tutto e senza costrutto della Vis a: Pogacar guadagna altri secondi, ma Vingegaard (a parole) non si arrense

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Inattaccabile, inafferrabile, impossibile da scalfire. Perché la Visma è Jonas Vingegaard le stanno provando tutte per provare a mettere Tadej Pogacar nel sacco, ma lui puntualmente sa come venirne fuori. E come guadagnare pedissequamente qualche spicciolo di secondo, giusto per ribadire che il più forte sulla terra del pedale oggi viene dalla Slovenia, e tutta la buona volontà di questo mondo a Vingegaard non basta per riuscire a buttarlo giù dal trono.

Vingegaard non si arrende: “Alla pari con Pogacar, voglio crederci”

Sul Col de la Loze, il luogo reso mitico due anni fa dalla famosa frase “I’m dead, I’m gone” (letteralmente “Sono morto, è andata”) che certifico l’ultima resa sin qui conosciuta in un grande giro di Pogacar, la musica è stata di tutt’altra pasta.

Lo dimostra anche la progressione con la quale nel finale lo sloveno è andato a guadagnare un’altra decina di secondi sul rivale danese, che pur facendo lavorare in ogni modo possibile la propria squadra non è riuscito in alcun modo a metterlo alla berlina.

“Non ho mai fatto una tappa così dura in tutta la mia vita, è stata brutale», ha detto Vingegaard dopo aver tagliato il traguardo. Mi sentivo bene, la squadra stava bene e avevamo grandi piani, volevamo partire presto e l’abbiamo fatto. Voglio ringraziare i miei compagni: mi dà grande motivazione vederli lavorare così. Sfortunatamente non sono riuscito a guadagnare su Pogacar, ma oggi io e lui siamo stati più o meno sullo stesso livello. Tadej ha preso qualche secondo alla fine, ma il Tour de France non è ancora finito”. Crederci è un dovere, ma questa sembra più retorica che reale convinzione.

O’Connor ringrazia la tattica (nonsense) della Visma

La tattica della Visma, peraltro, è sembrata andare in tutt’altra direzione rispetto a quella desiderata. Soprattutto la gestione di Matteo Jorgenson ha destato perplessità: prima è stato lasciato andare con la fuga, poi anziché farlo fermare nel tratto di fondo valle prima della salita finale è rimasto a bagnomaria, aspettando lumi, e quando dall’ammiraglia l’hanno fermato non ha minimamente potuto aiutare Vingegaard, che l’ha superato a doppia velocità.

In tutto questo ha sguazzato Ben O’Connor, che si è andato a prendere una vittoria di platino nel primo tappone alpino. Ma l’altro vincitore di giornata è Oscar Onley, che ha sfruttato la giornata no di Lipowitz per avvicinare la terza posizione in classifica generale, distante ormai una ventina di secondi appena (anche Roglic è un po’ più vicino, ma non così tanto).

Pogacar felice: “Temevo questa tappa”. E la macchina della Visma quasi lo investe

A conti fatti però il vero vincitore è sempre Pogacar. Che in mattinata è stato persino tamponato fortuitamente da un mezzo della Visma (se le studiano di ogni tipo pur di provare a togliere certezze a un rivale tanto forte…), episodio che non ha mancato di destare un po’ di ilarità in gruppo.

Poi in corsa, come da manuale, il campione del mondo non ha sbagliato nulla. Anche se un po’ ci sperava di poter centrare la 22esima vittoria di tappa al Tour, la quinta in questa edizione. “Quando la Visma ha cominciato a fare quel forcine sul Col de la Madaleine c’ho creduto per davvero, ma O’Connor è stato bravo.

Con Vingegaard ci siamo marcati a vicenda, ma la logica questo voleva. Però è anche vero che questo versante del Col de la Loze è più facile di quello che abbiamo scalato nel 2023, che era molto più difficile. La prossima volta che affronteremo questo versante, cercherò sicuramente di puntare alla vittoria. Oggi era difficile fare differenze. Avevo un po’ paura di questa tappa, ma si è rivelata una giornata molto bella. Mi aspetto un’altra tappa dura domani, simile a questa. La Visma tenterà il tutto per tutto, ma noi siamo forti come squadra e spero che resisteremo per arrivare domenica sugli Champs-Élysées con la maglia gialla”.

Milan sempre più maglia verde: Pogacar fa meno paura

Intanto buone nuove sul fronte maglia verde per Jonathan Milan, che ha conquistato il traguardo volante posto nella prima parte della tappa, rosicchiando altri punti a Pogacar che adesso vede decisamente complicata l’operazione rimonta. Sono 73 i punti di ritardo dello sloveno in classifica, anche se può consolarsi avendo rafforzato la leadership in quella a pois degli scalatori.

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