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Tour de France: Vingegaard e Pogacar, lotta per la maglia gialla su un percorso ricco di insidie

Da Bilbao a Parigi in oltre 3400 chilometri con prima i Pirenei e poi le Alpi. Una sola cronometro di 22 chilometri dopo il secondo giorno di riposo. Chi succederà a Vingegaard?

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Meno tre. Tanti sono i giorni che mancano alla partenza del Tour de France, giunto all’edizione numero 110. La corsa francese è considerata la più importante in ambito ciclistico ed è il terzo evento al mondo alle spalle di Olimpiadi e Mondiali di calcio. Con l’avvicinarsi della partenza, cresce l’attesa di scoprire chi sarà il successore di Jonas Vingegaard nell’albo d’oro. Con lo stesso danese che si annuncia come grande protagonista della Grande Boucle.

Ma saranno numerosi gli sfidanti che possono mettere in discussione il suo dominio, a partire da Tadej Pocar. E la lotta per la maglia gialla sarà favorita anche dal percorso scelto dagli organizzatori, inusuale rispetto al solito. Basti pensare alla presenza di una sola cronometro, lunga appena 22 chilometri.

Il percorso dell’edizione 2023 della Grande Boucle

Il Tour prenderà il via sabato primo luglio in terra spagnola con la tappa Bilbao-Bilbao. La corsa rientrerà in Francia per l’arrivo della terza tappa, posto a Bayonne. L’arrivo come da tradizione sarà a Parigi sugli Champs Élysées. Qui, con sullo sfondo l’Arco di trionfo, sarà anche premiato il vincitore del Tour de France.

Ma in mezzo i ciclisti dovranno percorrere 3.404 chilometri, affrontando tante asperità e insidie. Dopo l’apertura spagnola, il Tour percorrerà la Francia da Occidente a Oriente attraversandolo nella sua parte centrale, per poi spostarsi a Nord per le ultime due tappe.

Il Grand Depart spagnolo: giornate ricche di rischi

Le prime due tappe, con arrivo a Bilbao e a San Sebastian, presentano in tutto 11 GPM (rispettivamente 6 e 5), tra cui il secondo giorno la salita del Jaizkibel, che viene affrontata anche nella Clasica San Sebastian dove costituisce una delle più dure. Sono due tappe ideali per i cacciatori di classiche.

I Pirenei subito dopo il via

Dopo due tappe per velocisti, già alla quinta tappa i corridori dovranno affrontare i Pirenei. La sesta tappa, da Tarbes a Cauterets-Cambasque, è il tappone pirenaico del Tour 2023 e il primo arrivo in salita. Lungo il suo percorso i ciclisti scaleranno anche il Col d’Aspin (1° cat., 12 km al 6,5%) e il leggendario Col du Tourmalet (HC, 17,1 km al 7,3%).

Cinque tappe di fuoco tra montagne e crono

Venerdì 14 luglio, festa nazionale francese, iniziano cinque giorni capaci di rivoluzionare la classifica generale che si è andata delineando sino a quel momento. Si inizia con tre giorni di alta montagna, con gli arrivi a Grand Colombier (13a tappa), a Morzine les Portes du Soleil (14a tappa) e a Saint-Gervais Mont-Blanc le Bettex (15a tappa). Dopo il Monte Bianco ci sarà il secondo giorno di riposo, posto subito prima dell’unica cronometro del Tour. La sua disposizione temporale ne aumenterà la difficoltà, già elevata.

Lunga 22 km, prevede anche un GPM di 2a categoria, la Côte de Domancy (2,5 km al 9,5%). Il giorno successivo nuova tappa di montagna con arrivo a Courchevel, lungo la quale si scalerà anche il Col de la Loze, che con i suoi 2304 metri è il punto più alto di questo Tour. Per raggiungerlo si affronteranno 28,1 km al 6%, ma con punte al 24% nella parte finale.

La passerella finale sugli Champs Élysées

Dopo gli ultimi attacchi alla maglia gialla nel corso della Belfort-Le Markstein, domenica 23 luglio ci sarà il tradizionale arrivo del Tour de France a Parigi. Una passerella finale per rendere omaggio al vincitore della maglia gialla e a tutti i protagonisti della Grande Boucle.

Ma una volta entrati nel circuito finale sarà competizione vera per aggiudicarsi uno dei traguardi più ambiti dai velocisti: quello degli Champs Élysées.

I favoriti per la maglia gialla

Il grande favorito per vestire la maglia gialla a Parigi è Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), già vincitore lo scorso anno. Una condizione superlativa (dimostrata in un Giro del Delfinato che dominato) e una squadra con elementi di primissimo piano (Wout van Aert, Sepp Kuss, Wilco Kelderman, Dylan van Baarle, Tiesj Benoot, Nathan van Hooydonck, Christophe Laporte) lo rendono il pretendente numero uno al successo finale.

Grande attesa c’è anche per Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), altro corridore che sa molto bene come vincere in Francia: suoi i Tour del 2021 e 2022. “Non ho niente da perdere”, ha però dichiarato lo sloveno riferendosi alla Grande Boucle di quest’anno.

Infatti, Pogacar arriva all’appuntamento con la corsa più importante del mondo con gli ultimi mesi caratterizzati dalla rottura del polso rimediata nel corso della Liegi-Bastogne-Liegi. Nonostante la condizione sia buona, bisognerà vedere come reagirà il suo fisico sottoposto alle sollecitazioni del Tour. Anche lui può contare su una squadra solida, capace di affiancarlo in ogni circostanza.

Attenzione anche a Jai Hindley (Bora-Hansgrohe), Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) e Ben O’Connor (Ag2r Citroën).

Il ciclista australiano della Bora-Hansgrohe è uno scalatore di alto livello e nel 2022 ha già vinto il Giro d’Italia. Le caratteristiche per aspirare alla parte alta della classifica non gli mancano. Tra l’altro arriva da una buona stagione.

Nel 2019 Richard Carapaz in maglia Movistar ha vinto il Giro d’Italia, lo scorso anno in maglia Ineos ha conquistato la classifica di miglior scalatore alla Vuelta a Espana. Quest’anno, proprio per puntare alla maglia gialla, è passato alla EF Education-EasyPost. “È il primo obiettivo che mi sono posto a ottobre e ho lavorato in questa direzione. Adesso che siamo alle porte del Tour mi sento fisicamente bene. Ho grande voglia di cominciare” ha dichiarato ieri il corridore dell’Ecuador.

Il fattore determinante per Ben O’Connor sarà la continuità. Il 27enne australiano ha continuamente migliorato le sue prestazioni in salita, diventando uno dei migliori scalatori. Tra l’altro ha mostrato di sapersela cavare anche senza il supporto di una squadra di primissimo ordine, come è la Ag2r Citroen. Può aspirare a migliorare il quarto posto in classifica generale conquistato nel 2021.

Presente al Tour anche Egan Bernal. Difficile però dire come il corridore della Ineos Grenadiers affronterà la corsa francese, che rappresenta il suo primo Grande Giro dopo l’incidente subito a inizio 2022.

Le 21 tappe del Tour de France

L’elenco completo delle frazioni che compongono il Tour, che partirà ufficialmente sabato 1° luglio 2023 e avrà la sua conclusione domenica 23 luglio:

  • 1a tappa, sabato 1: Bilbao-Bilbao km 182
  • 2a tappa, domenica 2: Vitoria-Gasteiz-San Sebastian km 209
  • 3a tappa, lunedì 3: Amorebieta-Etxano-Bayonne km 185
  • 4a tappa, martedì 4: Dax-Nogaro km 182
  • 5a tappa, mercoledì 5: Pau-Laurens km 163
  • 6a tappa, giovedì 6: Tarbes-Cauterets-Cambasque km 145
  • 7a tappa, venerdì 7 luglio: Mont-de-Marsan-Bordeaux km 170
  • 8a tappa, sabato 8 luglio: Libourne-Limoges km 201
  • 9a tappa, domenica 9: Saint-Léonard-de-Noblat-Puy de Dôme km 184
  • Lunedì 10: primo giorno di riposo
  • 10a tappa, martedì 11 luglio: Vulcania-Issoire km 167
  • 11a tappa, mercoledì 12: Clermont-Ferrand-Moulins km 180
  • 12a tappa, giovedì 13: Roanne-Belleville-en-Beaujolais km 169
  • 13a tappa, venerdì 14: Châtillon-sur-Chalaronne-Grand Colombier km 138
  • 14a tappa, sabato 15: Annemasse-Morzine Les Portes du Soleil km 152
  • 15a tappa, domenica 16: Les Gets Les Portes du Soleil-Saint-Gervais Mont-Blanc km 180
  • Lunedì 17: secondo giorno di riposo
  • 16a tappa, martedì 18: Passy-Combloux (crono) km 22
  • 17a tappa, mercoledì 19: Saint-Gervais Mont-Blanc-Courchevel km 166
  • 18a tappa, giovedì 20: Moûtiers-Bourg-en-Bresse km 186
  • 19a tappa, venerdì 21: Morais-en-Montagne-Poligny km 173
  • 20a tappa, sabato 22: Belfort-Le Markstein (Fellering) km 133
  • 21a tappa, domenica 23: Saint-Quentin-en-Yvelines-Paris Champs Élysées km 115

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