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Che fine ha fatto Comandini, eroe-derby poi surf, dj e cocktail

L’ex attaccante del Milan ha cambiato vita. Dall'exploit nel derby a un post calcio completamente lontano dai campi di gioco

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Era l’11 maggio del 2001, 18 anni fa. Quella sera Gianni diventò Comandini, il bomber implacabile. Fu la sua notte di gloria con la maglia del Milan: due gol nel derby del 6-0 all’Inter e l’ingresso di diritto nella storia, sia pur solo per un paragrafo. Si era messo in evidenza a Cesena e Vicenza quando il Milan lo scelse nel 2000 pagandolo 20 miliardi. Una sola stagione, 2 gol – quelli nella stracittadina – e una fama superiore forse ai suoi mezzi reali. Nell’estate 2001 passa all’Atalanta per 30 miliardi di lire.

IL FLOP – E a Bergamo non esplode: 9 marcature in 50 incontri tra Campionato e Coppa nazionale, spalmati su 3 anni. Troppo poco viste le premesse. Da lì in avanti il nulla: una breve parentesi a Genova, sponda rossoblu, poi di nuovo Atalanta, infine Ternana in Serie B. Nel 2006, a seguito di problemi fisici persistenti ed a soli 29 anni, chiude la sua carriera di calciatore professionista, con all’attivo 55 presenze e 9 reti in Serie A e 94 presenze e 37 reti in Serie B.

IL SURF – Dopo il ritiro Comandini viaggia armato di tavola da surf in Brasile, Argentina, Costa Rica e Bolivia. Dirà al Corriere: “Penso anche che la vita sia fatta di cicli: per qualcuno il calcio è una parte importantissima; per me, invece, è stata solo una parentesi: bella e indimenticabile, ma solo di una parentesi si è trattata. Sono comunque riconoscente a questo mondo perché mi sta permettendo di vivere oggi la vita che avrei voluto vivere, senza far mancare niente ai miei due figli. Se mi chiederanno cosa fare da grandi, gli consiglierò di diventare surfisti”.

QUEEN E AC/DC – Poi fa ritorno a Cesena, ma non per tornare a giocare, bensì per seguire la sua grande passione: quella del dj. E così insieme ad un gruppo di amici si carica sulle spalle la riqualificazione di un teatro in centro (Teatro Verdi) e inizia a suonare lì: Queen, AC/DC, Red Hot Chili Peppers fino a notte inoltrata. Hobby che continua anche quando apre un ristorante.

COCKTAIL – “Faccio il deejay – ha dichiarato l’ex calciatore a Corriere.tv – Ho cambiato completamente vita, ora seguo il mio locale e mi diverto a mettere i dischi. Sono stato in Brasile più volte per un totale di sei mesi poi Costa Rica, Messico, Nuova Zelanda, Australia, Sri Lanka. Mi sono innamorato della tavola da surf: con lei non ci sono regole, non ci sono obblighi. E’ uno degli sport che esprime maggiore libertà, proprio quella che stavo cercando. Ho viaggiato tantissimo ma poi, alla fine, sono tornato a quella che era la mia passione da ragazzino: la vita del Dj. Lì ho potuto riassaporare il gusto del rock che ho sempre amato: AC/DC, Red Hot Chili Peppers, qualche spruzzata di Queen. Tutto molto classico, lascio a quelli bravi la possibilità di andare nelle nicchie”. D’estate Comandini prepara cocktail ai clienti sulla spiaggia. Caipirinha, Gin Fizz, Manhattan, Mojito. E a chi gli chiede di quei due gol all’Inter sorride.

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