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Conte-Allegri, amore mai. Quante frecciatine ieri come oggi

Tra i due allenatori non c'è mai stato feeling e l'ex ct oggi insiste

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Conte-Allegri, amore mai. Quante frecciatine ieri come oggi Fonte: Ansa

Non si sono mai amati. Nè quando erano rivali in serie A, nè dopo, nè adesso. Antonio Conte sotto tanti aspetti è l’antitesi di Allegri. Passionale e plateale il primo, dall’aplomb britihs (salvo sbroccate isteriche) il secondo. Appassionato di schemi e tattiche l’ex ct, più propenso a dire che il calcio è semplice e che troppi sofismi sono deleteri il livornese. La storia è piena di botta e risposta a distanza pepati, che anche oggi – dopo l’intervista di Conte alla Gazzetta – sono tornati d’attualità.

LE PUNTURE DI MAX – Che l’ombra di Conte sia sempre stata difficile da sopportare per Allegri in bianconero è un fatto. Tantissimi tifosi sono rimasti sempre nostalgici della grinta del suo predecessore, che anche da giocatore – particolare da non sottovalutare – è stato una bandiera della Juve. Allegri si è sempre dovuto difendere dalle critiche delle “vedove” di Conte e più di una volta ha replicato con ironia alle stoccate che arrivavano da ogni parte. Si ricordano almeno due momenti precisi: “La mia Juve è più forte della sua? Se lo dice lui, che è il ct della Nazionale, posso stare molto sereno” – sorrise Allegri 4 anni fa dopo una battuta di Conte, aggiungendo: “Se mi sento più fortunato di lui? Di sicuro mi sento più sereno”. Più diretto ancora in un’intervista a Repubblica quando tracciò un paragone: “se l’autorevolezza di un allenatore deriva dall’urlare, io non ne ho. A me chi urla non trasmette niente, mentre ci sono persone che parlano piano e infondono sicurezza, anche timore. Ma il mondo della leadership è ancora tutto da scoprire, per noi allenatori. Una parola detta in un certo modo può cambiare le cose. Forse è in questo campo che si può sorprendere”.

LE STOCCATE DI CONTE – Oltre alle tante punture in passato, Conte anche oggi ha beccato Allegri nell’intervista alla Gazzetta. Ecco i 4 punti chiave: “Il primo anno finimmo imbattuti e il terzo abbiamo fatto il record di 102 punti. Oggi la Juve, che pure ha fatto un campionato straordinario, non potrà eguagliare quel risultato”.

“Non sono un gestore, non credo che l’obiettivo di un allenatore sia fare meno danni possibili, trovo umiliante per la categoria dire una cosa del genere. Io voglio incidere”

Ajax? Parliamoci chiaro ci sono squadre più forti, ha undici giocatori effettivi, giocatori che hanno voglia di correre con e senza palla, andare avanti, difendersi in avanti e non in braccio al portiere”.

“Io, Allegri e la Champions? Parliamo di cicli totalmente diversi. Io prendo una Juve non protagonista assoluta, anzi scomparsa dalla Champions. Avevamo giocatori buoni con poca esperienza, tranne Pirlo, in Champions. Sono sempre partito da situazioni difficili e sono riuscito a conquistare la vetta. La Juve oggi è cresciuta, la struttura è al livello della prima 3-4 al mondo”.

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