Nella biografia in uscita tra qualche settimana, l’attaccante inglese Peter Crouch (dal 2011 in forza allo Stoke City) racconta alcuni gustosi aneddoti della sua carriera. Tra i più curiosi c’è sicuramente quello riguardante Cristiano Ronaldo e riferitogli da Rio Ferdinand, ex compagno di squadra di CR7 ai tempi del Manchester United. Racconta l’ex Liverpool a Fox Sport: “Dopo le sedute di allenamento, Cristiano si osservava per qualche minuto nudo avanti allo specchio e diceva: ‘Mamma mia, quanto sono bello…'”. “Quando succedeva – continua Crouch – c’era sempre qualche compagno che lo stuzzicava dicendogli che Messi era più forte. Allora lui rispondeva: ‘Può darsi, ma io sono più bello'”.
Sulle pagine del “Mail”, Crouch parla anche della mezza figuraccia al suo arrivo al Liverpool nel 2005. “Dopo la firma andai a vivere all’Hope Street Hotel – racconta l’attaccante -. Alla reception c’era una ragazza bellissima, non riuscivo a credere che mi sorridesse tutto il tempo”. Si trattava di Nagore Aranburu, moglie del compagno di squadra Xabi Alonso, ma il nuovo arrivato non ne era evidentemente a conoscenza. “All’allenamento l’ho raccontato ai ragazzi: ‘Davvero, è bellissima, credo che ci stia’. Carragher chiamò alcuni compagni e mi disse: ‘Raccontala di nuovo’. E io l’ho fatto: ‘È bellissima, capelli scuri, aria spagnola’. Ed è venuto fuori che era la compagna di Xabi Alonso, che stava lavorando un po’ per migliorare il suo inglese. Xabi è stato carino a riguardo, lei anche, Carragher un po’ meno”, conclude Crouch.
Invitato al Sunday Times in occasione della presentazione del libro, “pennellone” Crouch ha infine rivelato il ruolo determinante avuto dal padre nel suo periodo più complicato, sportivamente parlando. Dopo la retrocessione con il Southampton nel 2005 l’attaccante passò al Liverpool per 7 milioni di sterline. Ad Anfield trascorse la bellezza di 13 partite senza gol: “Un momento particolarmente difficile per me – racconta -. Ho dovuto smettere di comprare i giornali, smettere di accendere la tv”. Dopo ogni partita papà lo portava in un pub per sdrammatizzare, aiutandolo a non pensare: “Bevevo pinte di birra con il mio vecchio. Uscivamo, ridevamo e dimenticavamo. Mi ha sicuramente aiutato”.
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