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Eredità Berlusconi, l'attesa per il testamento: le 5 Coppe dei Campioni, Galliani si aggrappa al Monza

Gli scenari sulla successione in vista dell'apertura del testamento: le ripercussioni sull'impero mediatico, finanziario e calcistico di Berlusconi. Monza e le Coppe del Milan forse nel testamento

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

L’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, scomparso a 86 anni il 12 giugno scorso, coinciderà con l’uscita da questo limbo edificato sulle attese, una certa inevitabile articolazione di indiscrezioni e l’auspicio di quanto vorrebbero ricevere un chiarimento ove possibile sul futuro di alcuni beni e possedimenti del Cavaliere che, e non è un paradosso, sono patrimonio anche di quanti non figurano tra gli eredi.

Ci riferiamo a quel che è vittoria, trofei, segni, oggetti che hanno a che vedere con il Milan, con i suoi trionfi sacchiani e post e con i protagonisti indiscutibili dell’egemonia calcistica vissuta.

Eredità Berlusconi: quello che non è stato contemplato

Quello che oggi, sul Corriere della Sera, viene inglobato nel “lato meno illuminato nell’eredità” e che non verte su Fininvest, Mediaset, Mondadori, della partecipazione in Mediolanum, degli immobili amati e apprezzati da Berlusconi, o il lascito politico in Forza Italia e nel centrodestra italiano.

Le 5 Coppe dei Campioni

Sono quel che non ci sta in queste categorie, comprese le cinque repliche della Coppa dei Campioni vinte da presidente del Milan e considerate, dall’ex presidente del Consiglio, una delle prime cose da mostrare quando – si legge – introduceva i suoi ospiti alle meraviglie di Villa San Martino.

Sigilli storici di un’epoca che comunque potrebbero figurare nel lascito testamentario, al pari delle opere d’arte – una collezione insuperabile che spazia dal paesaggio comprato all’asta televisiva fino all’opera d’arte. Una varietà che lo storico dell’arte e parlamentare nonché sottosegretario Vittorio Sgarbi – secondo il Corsera ammonta a circa «a una decina di milioni di euro, ovviamente se tutto viene venduto singolarmente».

Fonte: ANSA

Il feretro di Silvio Berlusconi

La collezione d’arte

Tra questi pezzi, nel libro Scoperte e rivelazioni, edito da La Nave di Teseo, Sgarbi censisce un ritratto di Anna Fallarino a opera di Piero Annigoni, pezzo pregiato della collezione Casati Stampa che stava dentro Villa San Martino prima che la nota residenza brianzola di Arcore venisse acquistata da Berlusconi.

Altre opere sono di rilievo, importanti e contribuiscono a quella cifra comunque rilevante nel conto patrimoniale dell’ex premier e presidente del Monza. Poche, invece, le imbarcazioni che abbiamo forse ammirato negli anni in Sardegna durante le giornate di ferie nella sua Villa Certosa divenuta celebre non solo in Italia. Sono la Principessa VaiVia, barca a vela da 42 metri, la Morning Glory, lunga 48 e la Magnum 70. Un capitale anche questo, ma su cui c’è decisamnete meno aspettativa.

La sorte del Monza

Sul Monza, infine? Non vi è ancora nulla di certo, da offrire. Adriano Galliani prosegue la sua personale gestione anche in termini di calciomercato senza scosse e senza eccessivo clamore.

Fonte:

Adriano Galliani con Sacchi e Braida

Il Monza sarebbe in vendita, o almeno alla ricerca di un socio in attesa di un passaggio che potrebbe avvenire con il tempo. I 5 eredi Berlusconi avrebbero deciso di concentrare le loro competenze e le loro risorse sulle imprese di maggior centralità: Mediaset, Mondadori (che ha subito già una piccola riorganizzazione) e poi la società che Luigi sta gestendo con oculata attenzione, diversificando gli interessi e gli investimenti.

Gli indizi, per quel che attiene al Monza, portano a Evangelos Marinakis che pure è stato ricevuto ad Arcore nei mesi scorsi e già possiede quote dell’Olympiacos e del Nottingham Forest. E anche su fondi arabi e americani. Ma non vi è certezza alcuna.

Il bilancio e il mercato

Il Monza, dal momento dell’acquisizione nel settembre del 2018 a oggi, ricordiamo che ha dato i suoi onori e anche diversi oneri: il club a Silvio Berlusconi e alla Fininvest è costato 192,8 milioni di euro considerando, oltre agli investimenti per le campagne acquisti, anche le spese necessarie per l’ammodernamento dell’U Power Stadium e del centro sportivo di Monzello.

Il bilancio segna un rosso che ammonta a circa 65,4 milioni e il nodo cruciale dei riscatti obbligatori che vertono su 5 giocatori come Petagna, Caprari, Pessina, Cragno e Pablo Marí. Cifre notevoli, posto che i nomi fatti hanno prospettive di mercato innegabili, rispetto ad altri compagni.

Galliani, che pure pare attivo e presente è, però, anch’egli in attesa di sapere e di comprendere (e ci vorrà il suo tempo) se i cinque figli di Berlusconi cederanno il club brianzolo, ultima invenzione del Cavaliere, come parevano intenzionati a fare.

Eredità Berlusconi, l'attesa per il testamento: le 5 Coppe dei Campioni, Galliani si aggrappa al Monza Fonte: ANSA

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