La Formula 1 si è spostata sempre di più verso Oriente negli ultimi anni, con tanti gran premi in quelle zone del mondo. Specie in Medio Oriente, dove sono arrivate le più disparate gare tra Bahrain, Qatar e Arabia Saudita. Proprio in quest’ultimo paese, la F1 è entrata con il Gran Premio sul circuito cittadino di Jeddah a partire dal 2021.
Ma il paese saudita è sempre stato presente in F1 già ai tempi dei primi anni ’80, quando la Williams aveva come sponsor Fly Saudia nei primi titoli mondiali vinti con Alan Jones e Keke Rosberg. Più di recente il fondo nazionale è entrato nel capitale azionario di McLaren e Aston Martin, senza dimenticare la presenza di Aramco, come sponsor F1.
Tutto questo non basta. I sauditi vogliono di più, come spiegato dal principe Khalid bin Sultan Al Abdullah Al Faisal, presidente del motorsport dell’Arabia Saudita a GulfNews: “Per noi la F1 è un evento internazionale molto importante. Abbiamo creato tanti posti di lavoro e tante persone oggi lavorano al progetto F1, con l’istituzione della Saudi Motorsport Company per gestire e organizzare eventi come il GP”.
“L’intenzione è quella di creare futuri ingegneri, team manager, team principal. Ho lavorato per tanto tempo a stretto contatto con la F1 e sono orgoglioso di vedere i nostri progressi negli ultimi 40 anni – ha aggiunto Al Faisal -. Questa eredità ci ha portato a ospitare un GP e un giorno potrebbe allargarsi sino a farci avere il nostro team saudita di F1”.