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Gravina: "Var a chiamata, tempo effettivo e mercato chiuso per l'inizio della A, fatta richiesta alla Fifa"

Gravina spiega come si intende rivoluzionale il calcio italiano: tra le richieste che la Figc ha inoltrato all'Ifab il challenge Var e dotare i capitani di auricolare.

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Dal Var a chiamata al tempo effettivo fino al mercato: il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato nella conferenza stampa indetta questa mattina in via Allegra delle richieste inoltrate all’International Football Association Board (Ifab). “L’obiettivo è avere un gioco più chiaro, aprirsi alla modernità e aumentare lo spettacolo”.

Il calcio italiano pronto a sperimentare il Var a chiamata

È sicuramente la richiesta che più interessa club e tifosi, che da tempo invocano il ‘challenge’ Var, ovvero la possibilità da parte degli allenatori o dei capitani delle due squadre di ricorrere all’on field review in un numero di casi limitati. “Così l’utilizzo della revisione video di episodi particolarmente controversi sarebbe ancora più puntuale, precisa e trasparente” ha spiegato Gravina. Sarebbe una rivoluzione che trova consensi unanimi e in tal senso l’Italia potrebbe fare da apripista. Sempre in tema arbitri, ecco una richiesta che l’Ifab ha già sperimentato in alcuni tornei minori: la possibilità che l’arbitro, dotato di microfono, spieghi pubblicamente agli spettatori le ragioni di una sua decisione presa con l’intervento del Var. “Potremmo partire subito con la Serie A e anche con la B” ha sottolineato il numero uno della Figc.

Gravina: il tempo effettivo e la comunicazione in campo

Altro punto cruciale è quello del tempo effettivo di gioco per far sì che tutte le partite abbiano la stessa durata reale e porre così fine alle polemiche che si innescano per il recupero concesso in maniera discrezionale dagli arbitri. Si partirebbe dai campionati giovanili per poi passare a quelli dilettantistici e alla Serie C. “Come regolarci per il tempo effettivo? I tempi medi dicono che siamo poco più del 50% dei 90 minuti”. Quindi, la possibilità di creare un sistema di comunicazione ad hoc tra allenatore e capitano, in totale sicurezza, perché spesso i tecnici sono “oggettivamente impossibilitati a fornire indicazioni alla squadra nel corso di un match”.

Le altre richieste e la considerazione sul mercato

L’Italia è pronta a sperimentare anche un’altra nuova regola: se un portiere trattiene per troppo tempo il pallone con le mani prima di un rinvio, allora lo si punisce con una rimessa dalla linea laterale all’altezza del dischetto del calcio di rigore a favore degli avversari. Infine, adottare il sistema di Football Video Support (VS) nella regular season di Serie C, nella Serie A femminile professionistica e nei campionati dilettantistici di interesse nazionale. Per quanto riguarda il mercato, aperto nonostante la partenza dei campionati, Gravina afferma: “Le date sono fissate da norme interne alla Federazione condivise a livello internazionale. Noi siamo contrari a giocare col mercato aperto e l’unico modo è che questa idea diventi di maggioranza nella Uefa. Nelle riunioni che abbiamo in programma sollecitarò i miei colleghi”.

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