L’era Lee Carsley in Inghilterra non parte con i migliori auspici. Il tecnico di Birmingham, nominato ad interim per la Nazionale dei Tre Leoni, ha dichiarato di non voler cantare l’inno God Save The Queen in occasione della partita della sua squadra contro l’Irlanda stasera. Il motivo? L’origine irlandese della sua famiglia che lo costringe a non prendere posizione. Una scelta che – eufemismo – non è stata particolarmente gradita dal tifo britannico tanto che sono arrivate copiose le richieste di dimissioni.
- La scelta di Carsley: non vuole cantare
- La rivalità e il punto di vista dei tifosi
- Chi è Carsley, il Mourinho irlandese
La scelta di Carsley: non vuole cantare
Insomma, esordio assai delicato per Carsley che deve sostituire Gareth Southgate sulla panchina dell’Inghilterra. Il tecnico ha dichiarato di volersi concentrare esclusivamente sulla gara non cambiando in alcuna maniera la sua routine. Dopodiché ha aggiunto: “Penso a come si organizzerà il rivale e alle nostre prime azioni nella partita. Rispetto pienamente entrambi gli inni e capisco quanto significano per entrambi i paesi“. Sappiamo che storicamente questa non viene considerata una partita normale dalle tifoserie.
La rivalità e il punto di vista dei tifosi
La rivalità tra Inghilterra e Irlanda è nota a tutti. Alla base ci sono secoli di conflitti politici, lotte per l’indipendenza e tensioni culturali. Ecco perché i supporter della Nazionale dei Tre Leoni si attendevano che il proprio allenatore ci mettesse la faccia schierandosi pubblicamente dalla loro parte. Cosa che Carsley si è ben guardato dal fare, in relazione alle origini della sua famiglia e dei suoi nonni che provengono proprio dall’Irlanda. Apriti cielo: “si deve dimettere” il grido lanciato dai britannici.
Chi è Carsley, il Mourinho irlandese
Lee Carsley è stato un mediano vecchio stile che ha avuto una carriera discreta. Ad un certo punto poteva svoltare, con il Real Madrid che aveva pensato a lui come potenziale rinforzo. I Blancos poi scelsero Gravesen (peraltro suo sosia), col ragazzo di Birmingham che dunque rimase in Inghilterra. Quest’ultimo vanta anche 40 presenze in Nazionale, già, ma quella irlandese scelta proprio grazie ai suoi nonni.
Peraltro poteva anche allenarla, se all’ultimo non fosse stato scavalcato dall’islandese Heimir Hallgrimsson in un ennesimo sliding doors della sua storia personale. Carattere particolare, Carsley, che a qualcuno ricorda addirittura Mourinho. L’Inghilterra ora è la sua grande chance ma l’inizio non promette bene. Ha tempo fino a novembre per incidere e magari giocarsi la conferma.