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Inter-Gasperini, la storia infinita: l'ex punge ancora

L'allenatore dell'Atalanta torna a parlare della breve avventura sulla panchina dell'Inter.

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Inter-Gasperini, la storia infinita: l'ex punge ancora Fonte: 123RF

Cinque partite, una pareggiata e quattro perse, contro il Milan in Supercoppa Italiana, Palermo al debutto e Novara in campionato e Trabzonspor in Champions. Tanto è durata l’avventura di Gian Piero Gasperini sulla panchina dell’Inter. Era l’estate del 2011, seconda stagione dopo lo storico Triplete nerazzurro targato José Mourinho. L’esperimento Benitez non era andato bene, l’avvento in panchina di Leonardo aveva raddrizzato la stagione portando una Coppa Italia, a tutt’oggi ultimo trofeo della bacheca interista, ma poi il brasiliano aveva deciso di lasciare la panchina per accettare la proposta di un posto da dirigente del Paris Saint-Germain. Così a fine giugno, ormai senza molte altre opzioni sul tavolo, il presidente Massimo Moratti optò per la scelta di rottura, chiamando a guidare l’Inter un profeta di provincia come Gasperini. Non era la prima volta che un presidente nerazzurro optò per una decisione simile, c’avevano già provato Ernesto Pellegrini nel 1991 con Corrado Orrico e lo stesso Moratti nel ’97 con Simoni. Come filosofia di gioco, Gasperini era più simile a Orrico, e anche a livello caratteriale e forse non a caso l’epilogo fu lo stesso.

Una toccata e fuga, nel caso di Gasp ancora più rapida che per il tecnico di Volpara, che resistette fino a febbraio. Gasperini fu invece esonerato il 21 settembre proprio dopo il ko di Novara, ma la ferita non si è mai rimarginata. La carriera di Gasperini è poi ripartita tra il ritorno al Genoa e l’esaltante esperienza all’Atalanta, ma il tecnico torinese non fa quasi mai mancare frecciate e punture al mondo interista che ha conosciuto per così poco tempo. Incomprensioni, mercato insufficiente e in generale la ricostruzione che richiedeva tempo dopo tante vittorie alla base dell’avventura poco felice, così dopo il 3-3 in casa della Roma riecco il Gasp avvelenato: “Dite che il mio calcio è spettacolare? Lo spero, di sicuro è semplice da capire e di sicuro posso dire di aver allenato tanti grandi giocatori. Spero che Rigoni sia uno di questi, da aggiungere a Milito, Thiago Motta, Iago Falque, Perotti e altri. Purtroppo non ho mai allenato un grande club perché l’Inter in quel momento storico arrivava dietro a squadre come Atalanta e Genoa. Forse le grandi all’epoca erano loro”. Appuntamento a Inter-Atalanta per la risposta dei tifosi… 

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