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Juventus, doping e Superlega: Zdenek Zeman torna all'attacco

Zeman è tornato ad allenare il Foggia: "Non ci ho mai pensato di smettere, avevo sempre voglia di dare qualcosa ai giocatori e ai tifosi".

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Zdenek Zeman è tornato alla guida del suo Foggia. A Fanpage, il tecnico ceco ha spiegato questa sua scelta: “Cosa mi ha spinto a tornare ad allenare? La speranza che il Covid finisse. Durante il Covid era difficile fare calcio, allora ho aspettato che si risolvesse il problema per tornare a fare quello che più mi piace. Non ci ho mai pensato di smettere, avevo sempre voglia di dare qualcosa ai giocatori e ai tifosi. Perché Foggia? Ho sempre lavorato bene qui. È una piazza che vive di calcio, la gente si interessa, a me interessa dare qualche cosa alla gente e qua si può fare se uno lavora e riesce a fare quello che vuole”.

La rivista France Football ha posizionato Zeman tra i primi 30 allenatori nella storia del calcio: “Io penso che ho dato e ho ricevuto. È normale che a fare tanti anni in Serie A si riceva qualcosa. Anche se non ho vinto niente la mia squadra ha sempre fatto parlare di sé per quello che faceva sul campo. Qualcuno c’è riuscito a togliermi dal campo, ma poi mi ci sono sempre ritrovato e sono contento così”.

Capitolo Juventus. Zeman si è scontrato molte volte con i bianconeri e c’è chi attribuisce questo risentimento verso il club torinese perché non è mai stato preso in considerazione per la panchina. Zeman però è in disaccordo con questa teoria: “Non è vero. È vero che tutti gli allenatori hanno ambizione di arrivare alla Juventus, ma dipende in che contesto ci si inquadra. Io avevo possibilità di parlare della Juventus più ai tempi di Boniperti che in altre occasioni”.

Zeman in passato ha accusato la Juventus di doping: “Io ho parlato prima di abuso di farmaci. C’era gente che prendeva 20 pillole al giorno, non penso che chi fa sport ne abbia bisogno. Poi è venuto fuori che c’era doping vero. È stato tutto prescritto, come spesso accade qui, e si è chiusa la storia. In generale, le statistiche dicono che l’Italia è il paese più dopato del mondo in percentuale. C’è qualcosa che non va e non si riesce a risolvere. Parlo di sport in generale, non soltanto di calcio”.

Zeman ha chiuso l’intervista parlando della Superlega e del Var: “Superlega? Non mi piace. Io penso che campionato nazionale ha il suo interesse e faccia da richiamo a tanta gente che lo segue. Se si levano 4-5 squadre, non ha più molto senso. Sul Var all’inizio ero contrario perché avevo fiducia negli arbitri, ma capisco che non sempre si può avere perché nessun arbitro è infallibile. Così come penso che neanche il Var sia infallibile. Sicuramente ha aiutato a risolvere situazioni che restavano irrisolte”.

 

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