Nicky Hayden era uscito per un giro in bici, perché aveva una grande passione per le due ruote. E amava l'Italia. Ma sulla provinciale Riccione-Tavoleto è successo l'assurdo: a 35 anni il campione si è spento dopo 5 giorni di ricovero nell'ospedale di Cesena. Ha lasciato un vuoto immane che da quel 22 maggio 2017 non è stato colmato né dal tempo, né dalla giustizia
L'impatto con un auto non gli ha lasciato scampo. La sua perdita ha segnato la sua famiglia, la sua compagna, il paddock e tutto l'ambiente. Perché sapeva farsi amare da tutti, prima e dopo. E manca ancora oggi
Nicky si era laureato campione nel 2006, ma da allora in avanti aveva dimostrato ben altro. Rendendo la vita difficile anche a Valentino Rossi, che ha sempre nutrito però nei suoi confronti un rispetto profondo
Questo messaggio era una testimonianza di speranza. Ma oggi è il segno vivo, tangibile del sentimento che legava Rossi a Hayden. Delle rivalità stavolta c'è poco da scrivere, se non che Nicky sapeva addomesticarle per via del suo sorriso e della sua simpatia
A parte la Honda, a cui deve molto e a cui ha dato altrettanto, Hayden in carriera si è sentito pilota della Ducati con un vigore e con passione. Una forza magnetica, quella che li ha allacciati e uniti e che ha rafforzato l'amore per l'Italia. un amore ricambiato dai tifosi che lo ricordano con amore
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