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Scandalo a mezza maratona Pechino: tre atleti africani "aspettano" il cinese He Jie, poi lo fanno vincere platealmente. Aperta indagine

Un filmato smaschera l'arrivo "farsa": tre atleti africani prima "invitano" e poi "accompagnano" il cinese He Jie al passare per primo sul traguardo

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È scoppiato un caso anche in Cina dopo l’arrivo farsa della mezza maratona di Pechino. Perché va bene favorire gli atleti di casa, ma qui stavolta si è ecceduto con i favoritismi. Tanto che He Jie, star cinese del mezzofondo e della maratona, stavolta nella storia c’è entrato, ma dalla parte sbagliata: l’idolo di casa è stato “accompagnato” al traguardo da un terzetto di atleti africani che, anziché darsele di santa ragione nel rettilineo finale, hanno pensato bene di incitare il rivale asiatico a tagliare il traguardo prima di loro, facendolo però in modo evidentemente troppo plateale per non destare sospetti.

Il video che “inchioda” i tre africani

I filmati dell’arrivo non lasciano spazio a troppe interpretazioni: si vede chiaramente come i keniani Robert Keter e Willy Mnangat e l’etiope Dejene Hailu invitino He Jie a sopravanzarli, sebbene risulti abbastanza chiaro come lo stesso atleta cinese dei quattro fosse quello più al gancio di tutti.

Già aveva destato un po’ di stupore la scelta di “attendere” He Jie nell’ultimo chilometro di corsa, quando il ritmo imposto dai tre corridori africani si era sensibilmente ridotto. Gli applausi e i sorrisi mostrati dai freschissimi atleti africani all’indirizzo di quello cinese (stremato dalla fatica) hanno subito fatto storcere il naso ai commentatori, nonché a coloro che hanno assistito alla scena da pochi metri.

Ed è bastato poco per far scattare subito la protesta formale del pubblico, sfociata anche nella decisione del comitato organizzatore di voler aprire un’indagine su quanto accaduto. “Siamo al lavoro per fare chiarezza sui fatti avvenuti negli ultimi metri di gara”, hanno spiegato gli organizzatori, che non hanno potuto far altro che osservare il comportamento anomale dei tre atleti africani, uno dei quali ha chiaramente fatto capire con ampi gesti agli altri due di rallentare per far passare He Jie.

He Jie fa finta di niente e pensa a Parigi 2024

Cosa potrebbe esserci dietro quel comportamento? Non è escluso che ai tre possa essere stato promessa una ricompensa per far vincere He Jie, sebbene il modo col quale è maturata la vittoria abbia prodotto molti più sospetti di quanti se ne potessero ipotizzare prima della gara (se proprio combine doveva esserci, non poteva essere fatta in modo meno plateale?).

Il Beijing Sports Competition Management and International Exchange Center ha ribadito di voler andare fino in fondo con le indagini, ma la figuraccia ormai è bella che fatta. Anche perché sui social le accuse nei confronti del cinese (anche da parte dei suoi connazionali) non sono mancate.

E le parole di He Jie dopo la corsa hanno destato ulteriori perplessità: nessun accenno al presunto favoritismo ricevuto, solo soddisfazione “per aver corso la mia prima mezza maratona e aver fatto registrare un buon tempo. Ma io mi stavo solo allenando: spero di mostrare la velocità cinese a Parigi 2024 e farla vedere al mondo”. Per ora però ha mostrato un lato che forse era meglio se fosse rimasto nascosto.

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