Ci si può fidare del meteo americano? La risposta è evidentemente no con la rassegna statunitense che è finita nell’occhio del ciclone – è proprio il caso di dirlo – per le interruzioni causate dal maltempo e per un protocollo rigidissimo in caso di fulmini che stanno condizionando partite, palinsesti televisivi e persino l’esperienza dei tifosi. Le gare si fermano pure per un lampo a 13 km senza pioggia. Tra sicurezza e spettacolo i dubbi non mancano.
- Il regolamento americano per un torneo globale
- Il caos in campo e pure in TV
- Critiche e dubbi tra sicurezza ed esagerazione
- Banco di prova per i prossimi Mondiali
Il regolamento americano per un torneo globale
Il torneo è globale ma la regola è solo e soltanto statunitense. E qui nasce l’inghippo: se viene avvistata una scarica elettrica entro 13 km dallo stadio, la partita viene immediatamente sospesa per almeno 30 minuti. Se si rileva un altro fulmine, il timer ricomincia da capo. Un regolamento discutibile ma che si è palesato nell’incontro di ieri tra Benfica e Chelsea con tutto ciò che ne è derivato. Pensarlo anche in Europa sarebbe impossibile ma la FIFA ha dovuto giocoforza accettarlo per uniformarsi alle norme USA.
Il caos in campo e pure in TV
L’interruzione al minuto 86 di Benfica-Chelsea ha provocato lo svuotamento immediato dello stadio e la fuga delle squadre negli spogliatoi. Il match, poi durato 4 ore e 38 minuti, ha stravolto i palinsesti ovunque: in Italia è saltato il post-partita, in Brasile la Globo ha dovuto rinviare “Vale Tudo” e il “Jornal Nacional”, scatenando numerose proteste online. A Charlotte, per la cronaca, ha piovuto solamente dopo l’evacuazione a dimostrazione di come bastino tuoni e lampi per fermare la giostra.
Critiche e dubbi tra sicurezza ed esagerazione
Ma quest’ultimo caso del Mondiale per Club è stato solamente uno dei tanti. Sospensioni analoghe hanno colpito anche Palmeiras-Al Ahly e Pachuca-Salisburgo. Il regolamento ha diviso opinione pubblica e media tra chi difende la prudenza e chi accusa la FIFA di eccessivo allineamento alle logiche americane, dannose per la fluidità del gioco. Senza trascurare che molti tifosi lascino lo stadio prima della ripresa del gioco. Ma se ciò dovesse accadere in una finale di Coppa del Mondo?
Banco di prova per i prossimi Mondiali
Il Mondiale per Club si trova ora a fare i conti con una realtà che pone giustamente la sicurezza sopra ogni cosa, ma rischia di penalizzare il cuore pulsante dello sport che sono il gioco ed il pubblico che assiste. La prima edizione del torneo FIFA è stata anche un banco di prova per il Mondiale del 2026. Forse qualcosa da aggiustare ci sarebbe nel tentativo di proteggere la salute senza uccidere lo spettacolo.