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Mondiale per club schiavo del meteo, cosa dice il regolamento, palinsesti tv stravolti, i dubbi e le critiche

Fulmini e protocolli USA stravolgono il torneo: match sospesi, stadi evacuati e TV nel caos tra polemiche e dubbi: che succederà ai Mondiali 2026?

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Ci si può fidare del meteo americano? La risposta è evidentemente no con la rassegna statunitense che è finita nell’occhio del ciclone – è proprio il caso di dirlo – per le interruzioni causate dal maltempo e per un protocollo rigidissimo in caso di fulmini che stanno condizionando partite, palinsesti televisivi e persino l’esperienza dei tifosi. Le gare si fermano pure per un lampo a 13 km senza pioggia. Tra sicurezza e spettacolo i dubbi non mancano.

Il regolamento americano per un torneo globale

Il torneo è globale ma la regola è solo e soltanto statunitense. E qui nasce l’inghippo: se viene avvistata una scarica elettrica entro 13 km dallo stadio, la partita viene immediatamente sospesa per almeno 30 minuti. Se si rileva un altro fulmine, il timer ricomincia da capo. Un regolamento discutibile ma che si è palesato nell’incontro di ieri tra Benfica e Chelsea con tutto ciò che ne è derivato. Pensarlo anche in Europa sarebbe impossibile ma la FIFA ha dovuto giocoforza accettarlo per uniformarsi alle norme USA.

Il caos in campo e pure in TV

L’interruzione al minuto 86 di Benfica-Chelsea ha provocato lo svuotamento immediato dello stadio e la fuga delle squadre negli spogliatoi. Il match, poi durato 4 ore e 38 minuti, ha stravolto i palinsesti ovunque: in Italia è saltato il post-partita, in Brasile la Globo ha dovuto rinviare “Vale Tudo” e il “Jornal Nacional”, scatenando numerose proteste online. A Charlotte, per la cronaca, ha piovuto solamente dopo l’evacuazione a dimostrazione di come bastino tuoni e lampi per fermare la giostra.

Critiche e dubbi tra sicurezza ed esagerazione

Ma quest’ultimo caso del Mondiale per Club è stato solamente uno dei tanti. Sospensioni analoghe hanno colpito anche Palmeiras-Al Ahly e Pachuca-Salisburgo. Il regolamento ha diviso opinione pubblica e media tra chi difende la prudenza e chi accusa la FIFA di eccessivo allineamento alle logiche americane, dannose per la fluidità del gioco. Senza trascurare che molti tifosi lascino lo stadio prima della ripresa del gioco. Ma se ciò dovesse accadere in una finale di Coppa del Mondo?

Banco di prova per i prossimi Mondiali

Il Mondiale per Club si trova ora a fare i conti con una realtà che pone giustamente la sicurezza sopra ogni cosa, ma rischia di penalizzare il cuore pulsante dello sport che sono il gioco ed il pubblico che assiste. La prima edizione del torneo FIFA è stata anche un banco di prova per il Mondiale del 2026. Forse qualcosa da aggiustare ci sarebbe nel tentativo di proteggere la salute senza uccidere lo spettacolo.

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