Il presidente del CONI Giovanni Malagò, al termine della Giunta nazionale, ha tenuto una conferenza stampa nella quale si è detto molto preoccupato per la situazione degli impianti destinati a ospitare i Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. Ecco le sue parole.
“Sulla situazione degli impianti destinati a ospitare le gare dei Giochi di Milano-Cortina siamo preoccupati. Abbiamo vinto la candidatura nel 2019, perché il 92% delle strutture già esisteva: siamo al primo aprile del 2022, dovremmo già avere gli impianti pronti per i test event, ma siamo fermi”.
Poi, a proposito delle voci sull’uscita dell’ad del Comitato organizzatore dei Giochi Vincenzo Novari, Malagò ha aggiunto: “Il Comitato organizzatore di Milano-Cortina ha due anime, come viene imposto dall’host city contract, firmato non solo dal mondo dello sport, ma anche dalle Regioni e dalle città che si sono aggiudicate la candidatura, insieme al sottosegretario con delega allo Sport dell’epoca, Giancarlo Giorgetti. Siamo stupiti che escano queste notizie in modo reiterato: ne ho parlato anche con il Cio. Parigi 2024? Una delegazione è già stata sul posto per individuare la sede di Casa Italia, che sarà il momento cruciale della chiusura del mio mandato. Dopo quattro Olimpiadi fuori dall’Europa siamo molto contenti, anche perché Parigi 2024 sarà la vetrina per Milano-Cortina”.
Malagò ha anche parlato dell’eliminazione dell’Italia dai Mondiali di Qatar 2022: “Noi avevamo una squadra che ha vinto l’Europeo e ora non va al Mondiale, siamo dispiaciuti ma compatti”. Tanto compatti da aver dato ancora fiducia al presidente della FIGC Gabriele Gravina, presente anch’egli nella Giunta odierna: “Ha raccontato un crono programma molto interessante, ha incontrato tutte le componenti compreso Casini che ha chiesto di incontrare me e la Figc per le date di recupero di alcune partite che sono andate per le lunghe, a riguardo ci sarà un tavolo tecnico”.
Sulla posizione di Gravina, Malagò ha spiegato che “Il suo mandato ha avuto forte condivisione elettorale ma al tempo stesso è indispensabile compattare la squadra proprio nei momenti di complessità, facendo anche degli sforzi e qualche passo indietro, ed evitare conflittualità all’interno delle componenti come anche tra Lega A e Federazione perché se ci sono interessi contrapposti non c’è nessuna possibilità che le cose si sistemino, nessuna soluzione strutturale”.