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Mani di Spinazzola da rigore? Arriva la sentenza di Marelli

L'ex arbitro spiega perché la decisione di Calvarese sull'intervento del difensore della Roma è corretta: ingiustificate le proteste dell'Inter.

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Un punto per parte e qualche recriminazione. Soprattutto di marca interista. Il big match del venerdì sera a San Siro non ha regalato gol, ma ha scatenato comunque polemiche. A protestare in alcune circostanze sono stati, in particolare, i calciatori di Conte. Con una protesta più accesa delle altre, quella relativa a un tocco con la mano di Spinazzola in area.

I primi episodi – Già al 37′ l’Inter recrimina per un presunto fallo da rigore di Spinazzola su Biraghi: in realtà i replay chiariscono come l’episodio, probabilmente neppure falloso (tale, in effetti, la valutazione dell’arbitro), avvenga fuori area. Vibranti polemiche anche sul contatto Lautaro-Mancini al limite dell’area romanista, nel recupero della prima frazione. Calvarese prima concede punizione ai nerazzurri, poi torna sui suoi passi e dà fallo all’attaccante: ha ragione, l’argentino si porta avanti il pallone col braccio.

Il tocco col braccio – Molti più dubbi sull’episodio avvenuto a metà del secondo tempo: Lautaro, ancora lui, supera Mancini al limite dell’area e prova a tirare in porta, trovando l’opposizione di Spinazzola. Il pallone finisce sulla gamba del difensore della Roma e quindi sbatte sul suo braccio, piuttosto largo per la verità. Una dinamica che scatena le proteste di calciatori e tifosi dell’Inter e che da ieri sera anima le polemiche sui social.

L’ex arbitro – Cosa ne pensa l’ex arbitro Luca Marelli sull’argomento? Sul suo blog il giudizio dell’ex fischietto lariano è categorico: “La protesta non ha fondamento”. Ed ecco spiegato il perché: “I parametri che dobbiamo considerare sono soprattutto tre: distanza tra i calciatori, dinamica generale dell’azione, atteggiamento del difendente (sebbene questo sia un elemento residuale). In primo luogo tra Lautaro e Spinazzola ci saranno una quarantina di centimetri circa. Se il pallone fosse finito direttamente sul braccio di Spinazzola, non staremmo nemmeno discutendo su un possibile calcio di rigore. Il pallone, in realtà, rimbalza sul piede destro del difensore e poi schizza verso l’alto, colpendo il calciatore più o meno ad altezza gomito”.

Niente rigore Marelli fa notare inoltre come Spinazzola stia “guardando da tutt’altra parte, ciò che esclude categoricamente l’ipotesi della volontarietà”. Inoltre, “il braccio non si trova oltre l’altezza delle spalle: ad essere oltre le spalle è solo la mano ma non ha alcuna valenza per l’applicazione del concetto generale introdotto quest’anno”. Inoltre, “il pallone è totalmente inatteso e il movimento delle braccia è sicuramente conferente con la dinamica del gesto atletico”. Insomma, “non c’è nemmeno un singolo elemento che possa portare a giudicare l’episodio come punibile”.

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