Per una Juventus alla ricerca di solide certezze, il palcoscenico della Champions League – oltre alla qualificazione agli ottavi di finale – ha certificato il buon momento di forma attraversato da Weston McKennie.
L’americano è stato attore protagonista nella sfida che i bianconeri hanno indirizzato a proprio vantaggio superando 4-2 lo Zenit all’Allianz Stadium di Torino: successo che vale l’approdo alla top 16 della massima rassegna continentale.
L’ex centrocampista dello Schalke 04, al suo secondo anno a Torino, ha giocato titolare contro i russi inquadrato all’interno del 4-4-2 proposto da Allegri come centrale di centrocampo al fianco di Locatelli.
Dopo i battiti vitali registrati in Serie A dove è reduce da due goal consecutivi contro Sassuolo e Verona in qualità, il classe 1998 ha superato a pieni voti anche l’esame europeo.
Al cospetto della formazione di San Pietroburgo, McKennie ha inscenato un match di grande spessore: corsa, qualità e quantità e un paio di blitz offensivi dei suoi di cui uno di testa, parato da Kritsyuk, prima della sontuosa incursione del 74′ quando dopo essersi fatto praticamente tutto il campo palla al piede ha trovato spazio ed energie per calciare a botta sicura con il destro centrando la traversa.
I numeri della sua partita non mentono: 58 passaggi con un’accuratezza dell’88%, 4 passaggi chiave, 6 lanci lunghi, 2 dribbling riusciti e 5 duelli vinti. Sostanza che non è passata di certo inosservata agli occhi di Allegri che a fronte di un altalenante Bentancur e un Arthur in cerca d’identità potrebbe aver trovato nella mezzala a stelle e strisce il partner ideale per Locatelli.