In una lunga intervista a Sportitalia, l’ex direttore sportivo del Milan Massimiliano Mirabelli è tornato a parlare della sua esperienza in rossonero. Il dirigente ha difeso il suo lavoro in sede di mercato (“non è stato un flop”) e ha svelato dettagli interessanti come quelli riguardanti la trattativa per il rinnovo di Gigio Donnarumma, portata avanti da Mino Raiola, agente del giocatore.
TRATTATIVA DIFFICILE. Un accordo complicato da raggiungere e che fece scalpore: nell’estate 2017 Donnarumma, che all’epoca aveva solo 18 anni, mise la firma su un contratto quadriennale da 6 milioni netti a stagione. E Raiola riuscì a inserire nell’affare anche l’ingaggio del fratello maggiore del portiere rossonero, Antonio: anche per lui un quadriennale da 1 milione netto, tanta roba per un terzo portiere. Mirabelli ha però svelato che il Milan avrebbe anche potuto rimetterci di più. L’ex a.d. ha infatti raccontato le difficoltà del trattare con Raiola e anche quali fossero le pretese iniziale dell’agente per la sua opera di mediazione. “Non c’è un odio fra di noi – ha spiegato Mirabelli – ognuno cercava di tutelare i propri interessi. Mino probabilmente era abituato in maniera diversa dai miei predecessori. Ricordiamo che Donnarumma non aveva rinnovato col Milan prima del mio arrivo nonostante gli ottimi rapporti coi rossoneri”.
LA RICHIESTA DI MINO. Poi la rivelazione sulla richiesta di Raiola. “Fu un’estate molto calda e impegnativa che però alla fine ha portato al prolungamento del portiere senza dare a Raiola i 30-40 milioni di euro di commissione”. Un salasso evitato che l’ex dirigente pare mostrare come una medaglia, ma che non basterà a cancellare le polemiche per un contratto che fa ancora discutere.