La magia con cui Fabio Quagliarella ha segnato il gol del definitivo 3-0 della Sampdoria contro il Napoli è destinata a essere ricordata. Il gol di tacco rappresenta uno dei massimi gesti estetici del calcio. La storia del pallone è ricca di prodezze del genere, che sono rimaste nella memoria collettiva. Ricordiamone alcune.
In Roma-Atalanta della seconda giornata, c'è stata una prodezza analoga di Javier Pastore, che dopo appena 1'16" ha mandato in estasi il tifo giallorosso, poi annichilito dalla doppietta di Rigoni.
Altro gol di tacco memorabile è stato quello di due anni fa di Gianluca Lapadula in Palermo-Milan, unico colpo di classe dell'ex Pescara in maglia rossonera.
C'è il gol di tacco che segna un derby, come quello di Rodrigo Palacio in un Inter-Milan del 2013.
In un altro derby, quello di Roma del campionato 2003-2004, di tacco segnò Amantino Mancini, che da quel giorno guadagnò' il soprannome "Il Tacco di Dio".
L'algerino Rabah Madjer verrà ricordato da tutti come il Tacco di Allah. Nell'87 nella finale di Coppa Campioni a Vienna il Bayern Monaco stava vincendo 1-0, a dieci minuti dalla fine Madjer regalò il pareggio al suo Porto proprio con un colpo di tacco, spalle alla porta, una giocata al buio. Il Porto segnò ancora, due minuti dopo, con Juary e alzò la Coppa dei Campioni.
Il più famoso tra quelli di serie A, è il colpo di Roberto Bettega: il suo gol di tacco portò la Juve sul 4-1 contro il Milan al Meazza nel 1971.
Roberto Mancini con la maglia della Lazio, nella stagione 1998-1999, portò in vantaggio i biancocelesti nel derby contro la Roma, grazie a un colpo di tacco su assist di Sinisa Mihajlovic.
A segno di tacco nel 2017 in maglia Lazio anche Ciro Immobile contro il Cagliari.
Zlatan Ibrahimovic ne fece due da urlo: uno ai tempi dell'Inter, addirittura storico quello che con la maglia della nazionale svedese eliminò l'Italia dall'Europeo 2004.
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