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Cannavaro sa come salvare l'Udinese e rivela appello Di Natale e Quagliarella

Dalla telefonata a Cioffi, dopo l'esonero, alla sfida da recuperare con la Roma in cui l'ex Pallone d'oro ritroverà un altro ex campione del mondo

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E’ stato accolto con un manifesto celebrativo, raffigurante cinque sue foto – una delle quali mentre alza la coppa del Mondo del 2006 a Berlino – e la scritta “Benvenuto mister Cannavaro”. L’Udinese ha voltato pagina in tutti i sensi affidandosi all’ex difensore azzurro. Era da oltre 15 anni che i Pozzo si affidavano per la panchina a giovani emergenti o tecnici poco noti, da Oddo ad un esordiente Tudorm da Gotti a Cioffi e Sottil. Ora ecco il grande nome, Fabio Cannavaro. Non tanto per la sua carriera da allenatore quanto per il prestigio internazionale che si porta dietro. Oggi l’ex Pallone d’oro è stato presentato ufficialmente.

La carriera di Cannavaro allenatore

Il percorso da calciatore di Fabio Cannavaro lo conoscono tutti, dal Napoli al Real Madrid passando per Parma, Inter e Juventus oltre ai trionfi in Nazionale. Da tecnico ha invece iniziato come allenatore come vice di Olaroiu all’Al Ahli (Arabia Saudita) nel 2013, l’anno seguente, su suggerimento di Marcello Lippi, viene ingaggiato come primo tecnico del Guangzhou Evergrande (Cina) ma viene esonerato nel 2015. Lo stesso anno passa all’Al Nassr (Arabia Saudita) ma a febbraio viene esonerato, a giugno l’esperienza al Tianjin Quanjian (Cina) dove centra la promozione in prima divisione: nel 2017 le dimissioni. Quindi il ritorno al Guangzhou Evergrande col quale vince la Supercoppa di Cina nel 2018 e il campionato nel 2019. Nel settembre 2021 la risoluzione del contratto col club, che aveva problemi economici. La prima esperienza in Italia è in Serie B, nel settembre 2022, col Benevento: dopo 16 punti in 17 partite viene però poi esonerato.

Udinese, Cannavaro ha chiamato Cioffi dopo l’esonero

Fabio Cannavaro ora ha preso il posto di Gabriele Cioffi ed ha cinque gare e mezzo (considerando gli ultimi 20 minuti della gara da recuperare in casa contro la Roma) per salvare l’Udinese. La classifica parla chiaro ed è spietata: quart’ultimo posto a pari punti con il Frosinone, terz’ultimo a quota 28, e rischio retrocessione altissimo. In conferenza stampa il neo tecnico dei friuliani, pronto al rilancio dopo la deludente esperienza al Benevento, fa il punto della situazione e spiega i suoi ingredienti per la salvezza, dopo aver ascoltato anche le parole del direttore generale Franco Collavino e del responsabile dell’area tecnica Federico Balzaretti. “Mi sono sentito con mister Cioffi che ringrazio per lo sforzo che ha fatto fino a ieri. Sono cose che capitano tra noi allenatori. Oltre alla grande voglia ci sono delle difficoltà, è una squadra con molti giocatori che parlano diverse lingue e la comunicazione è fondamentale. Però chi gioca a calcio sa che la lingua è una.”

Udinese, Cannavaro spiega come affronterà le ultime 5 gare

Cannavaro spiega l’approccio che dovrà avere l’Udinese: “Non bisogna aver paura, perché nelle ultime prestazione non è sembrato un problema fisico ma mentale. Sono arrivato ieri e oggi abbiamo fatto il primo allenamento per preparare i 20 minuti con la Roma. L’aspetto psicologico è fondamentale e c’è da far capire a loro che la storia di questa società è importante con una tifoseria che gli sta dietro. Ci sarà da sbagliare il meno possibile per arrivare al nostro obiettivo per salvarci.”

Cannavaro fa il riassunto degli ultimi due giorni

Cannavaro spiega perché ha accettato l’Udinese: “Quando ti chiamano delle società è difficile dire di no. La storia quando fai una scelta è importante e l’Udinese ha la storia di una società serie dove puoi venire e lavorare. Sono state ore intense, è venuta così veloce questa cosa che era giusto però accettare. Il momento è complicato ma non ci penso, andiamo avanti partendo dalla base che questa squadra pur avendo avuto tanti problemi ha qualità tecniche e umane che possono far ben sperare. Questo aspetto mi ha convinto ad accettare senza ripensamenti.” Il neo tecnico bianconero ha poi aggiunto: “Conosco la Serie A e quando ho visto questi giocatori gli ho detto che se aspettiamo di non subire gol non ce la faremo. Dobbiamo fare qualcosa in più perché quattro partite sono poche per accontentarsi dei pareggi. Dobbiamo alzare l’asticella.”

Cannavaro spiega i problemi dell’Udinese

Cannavaro ha poi spiegato cosa non va nell’Udinese: “È l’analisi che abbiamo fatto un po’ tutti. Chi conosce un po’ di calcio sa cosa possono dare questi giocatori. La paura nei minuti finali li ha fregati quando bisogna alzare l’asticella dell’attenzione per portare il risultato a casa. Quando non lo fai è solo mentale. Il mio calcio era diverso da questo di oggi, siamo tutti convinti che sia un aspetto mentale e dobbiamo lavorare su questo. C’è da lavorare sull’aspetto fisico e tattico.” Cannavaro, inoltre, spiega come si riesce a parlare direttamente al cuore dei giocatori: “I giocatori quando entrano in questa struttura vedono comunque le maglie degli ex giocatori. La storia di questa società è importante e va rispolverata e fatta capire nuovamente che 30 anni di massima serie sono frutto di un sacrificio e di una famiglia che ha fatto un lavoro straordinario. Anche da avversario questa cosa di percepiva. L’aspetto mentale è fondamentale, è una squadra che ha subito poco perché stava spesso dietro la linea della palla. Dobbiamo cercare però soluzioni in più, soprattutto in fase offensiva per avere maggiore tranquillità.”

Cannavaro racconta gli ex Udinese che lo hanno sostenuto

“Totò Di Natale, Quagliarella e Floro Flores mi hanno scritto. Spero di poter lasciare lo stesso segno che hanno lasciato loro. La squadra non l’ho mai vista dal vivo ma è chiaro che Samardzic è il giocatore con maggiore qualità che abbiamo. Quest’anno sta trovando maggiore difficoltà ma è normale perché quando ti conoscono è più difficile. Ma anche lo stesso Lucca che ho visto in Nazionale è un ottimo giocatore. Il tempo è poco e dobbiamo concentrarci su quelle che sono le cose più importanti che ci sono in questo momento. Non possiamo pensare a livello individuale, se uno non corre dobbiamo trovare soluzioni diverse però meglio averla.

Neanche a farlo apposta, l’esordio di Cannavaro sulla panchina dei bianconeri avverrà proprio contro Daniele de Rossi, altro ex Campione del 2006: “Il calcio è bello per questo perché ti regala emozioni e ti dà la possibilità di incontrare vecchi amici e vivere momenti del tuo passato. Però credo che la cosa più importante siamo noi perché sono partite fondamentali. Dobbiamo ragionare con un concetto di fame e attenzione superiore a tutto.”

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