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Olanda: morto Neeskens, primo tuttocampista e simbolo del calcio totale

A dare la notizia la Federcalcio oranje: “il secondo Johan” se n’è andato a 73 anni dopo essere stato insieme a Cruijff tra i grandi protagonisti della rivoluzione firmata da Rinus Michels 

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Olanda: morto Neeskens, primo tuttocampista e simbolo del calcio totale

Per molti è stato il primo vero tuttocampista del mondo del calcio: parliamo di Johan Neeskens, asso dell’Olanda e dell’Ajax tre volte campione d’Europa negli anni ’70 e protagonista insieme a Johan Cruijff della rivoluzione del calcio totale firmata dal tecnico Rinus Michels.

Olanda in lutto, morta la leggenda Neeskens

Il calcio olandese e internazionale è in lutto per la morte di Johan Neeskens, leggendario centrocampista dell’Olanda e dell’Ajax scomparso all’età di 73 anni. “Il secondo Johan” – come veniva chiamato per distinguerlo da Cruijff, altro protagonista del calcio olandese di quei tempi – è spirato in Algeria, dove si trovava per il progetto “WorldCoaches” della KNVB, la federcalcio olandese: è stata proprio la federazione oranje a comunicare la sua scomparsa.

Neeskens, il “tuttocampista” del calcio totale

Nato nella cittadina di Heemstede nel 1951 e cresciuto calcisticamente nel locale RHC, Neeskens vide svoltare la sua carriera nel 1970, quando approdò all’Ajax, con cui vinse tre Coppe dei Campioni consecutive (’71-’73), 2 Eredivisie e una Coppa Intercontinentale. Ma Neeskens fu soprattutto il motore dell’Arancia Meccanica, l’Olanda di Rinus Michels che rivoluzionò il mondo del pallone con il “Totaalvoetbal”, il calcio totale, la filosofia di gioco che prevedeva marcature a zona, pressing alto e totale intercambiabilità dei ruoli tra i giocatori in campo.

Se Cruijff era il genio, l’uomo che illuminava quel sistema di gioco, Neeskens ne era il perno, l’elemento centrale. Mediano all’occorrenza anche duro, Neeskens sapeva trasformarsi in un attaccante aggiunto grazie a un senso per gli inserimenti innato e alle grandi capacità balistiche: con gli Oranje mise a segno 17 reti in 49 presenze. Per questo motivo gli fu attribuita l’etichetta di “tuttocampista”, probabilmente il primo in assoluto nella storia del calcio.

Neeskens e le due finali mondiali perse con l’Olanda

Neeskens segnò il rigore nella finale mondiale persa dall’Olanda contro la Germania nel ’74, poi uscì sconfitto anche da quella con l’Argentina nel ’78. Giocò col Barcellona – con Michels in panchina vinse Copa del Rey e Coppa delle Coppe – prima di chiudere la carriera da giocatore tra Stati Uniti (giocò con i New York Cosmos), Olanda e Svizzera.

Divenuto allenatore, fu assistente nell’Olanda di Hiddink e di Rijkaard, che poi lo volle con sé anche al Barcellona e al Galatasaray. In Sudafrica, al Sundowns, la sua ultima esperienza prima del ritiro (2012). A piangerlo oggi sono soprattutto coloro che ormai 50 anni fa restarono a bocca aperta di fronte al calcio totale di Neeskens e dei suoi compagni di squadra.

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