Team Event ko ai quarti con gli Usa, l’Italia finisce l’avventura delle Olimpiadi di Pechino con 17 medaglie. Un buon bottino, come ha sottolineato il presidente del Coni Malagò: “Sotto il profilo quantitativo la spedizione è stata da record. È stata un’esperienza unica e irreplicabile. Il voto, secondo me, è un 7 e mezzo: siamo stati bravi. La preparazione olimpica, la comunicazione, tutta la parte di Casa Italia, gli atleti”.
E’ mancato qualche oro ma le medaglie azzurre sono tante: “È evidente che noi siamo multidisciplinari come non lo è nessuno – ha detto ancora il numero uno del Coni -. Sotto il profilo qualitativo del medagliere questo può essere un elemento di debolezza, ma sotto quello della cultura sportiva questo è un valore aggiunto che noi abbiamo. Se guardiamo le discipline andate a medaglia in tutto il mondo tra Tokyo e Pechino siamo a 28, questa classifica ci vede al terzo posto nel mondo: primi Stati Uniti, seconda Russia e terza l’Italia. Questo è motivo di grandissima riflessione di politica sportiva, che dovrà essere sviluppato con una certa urgenza ma al tempo stesso è motivo di grandissimo orgoglio”.
Non sono mancate le polemiche a Pechino. Malagò chiude dicendo la sua: “Come tutte le spedizioni ci sono eccezioni che confermano la regola. Qualche polemica che ha contraddistinto le nostre giornate. Però viene riconosciuto anche e soprattutto dai miei colleghi che l’Italia ha molto prestigio nel mondo dello sport. Poi ci sono componenti soggettive su alcune vicende. Ora torniamo nella nostra vecchia e cara Europa. Mi sento di dire che sicuramente l’atmosfera sarà olimpica. Le polemiche all’interno della squadra di short track? Bisogna fare degli incontri in cui districare la matassa e trovare la soluzione, nell’interesse di tutti e del paese”, ha chiosato il numero uno del Coni.