Ingenti misure di sicurezza a Parigi in vista delle imminenti Olimpiadi e a causa dello scenario geopolitico attuale che si porta dietro numerose criticità ma le prime spy stories degne di nota arrivano direttamente dal mondo culinario – con l’arresto di uno chef spia per la Russia – e dal calcio femminile.
Un drone per spiare gli allenamenti della Nuova Zelanda: protagonisti in negativo alcuni membri dello staff del Canada (detentrice dell’oro conquistato a Tokyo 2020) che ha messo in grande imbarazzo il comitato olimpico nazionale, costretto a scusarsi e a prendere conseguenze drastiche.
- Cosa è successo tra Canada e Nuova Zelanda
- Allontanati due membri dello staff canadese
- Lo chef russo arrestato a Parigi
Cosa è successo tra Canada e Nuova Zelanda
Non sono solo i casi del portabandiera di Israele e di Dujardin, quindi, ad agitare le Olimpiadi. Il fattaccio tra Canada e Nuova Zelanda risale a lunedì 23 luglio ma gli strascichi sono freschissimi: è accaduto che un drone sia stato usato da parte dello staff canadese per osservare da vicinissimo gli allenamenti di quella che è la nazionale avversaria al primo match delle nordamericane, in programma giovedì 26 luglio a Saint-Etienne: hanno fato seguito, nell’immediato, una denuncia e un arresto.
Il tentativo di spionaggio ha implicato la denuncia del Comitato Olimpico neozelandese, pronta nella denuncia dell’episodio alla polizia francese. L’uomo fermato è un membro dello staff della squadra canadese.
Allontanati due membri dello staff canadese
Non sono tardate le scuse del Canada, il cui comitato – che si è detto “scioccato e deluso” – è incappato suo malgrado in un tristissimo episodio di doping tecnologico che si allontana anni luce dallo spirito olimpico. Conseguenze? Eccole.
Due membri dello staff rimandati a casa – ovvero la vice allenatrice Jasmine Mander e l’analista Joseph Lombardi – e l’allenatrice Bev Priestman che ha annunciato la sua assenza nel corso della gara inaugurale:
Sono responsabile della nostra condotta: per sottolineare l’impegno verso l’integrità, ho deciso di non esserci alla partita di giovedì anche per garantire che tutti sentano che la sportività di questo gioco è solido.
Lo chef russo arrestato a Parigi
Se è vero che da diverse settimane si inseguono segnalazioni circa i tentativi della Russia di boicottare i Giochi parigini anche attraverso l’informazione e l’utilizzo di intelligenza artificiale, usate al fine di allarmare residenti e appassionati, la notizia che arriva da Parigi potrebbe esserne un ramoscello.
L’accusa è pesante: cospirazione. Il destinatario è uno chef russo arrestato dalla Brigata di ricerca e intervento in seguito a un blitz in casa, nel corso del quale avrebbero rinvenuto documentazione che lo riconduce alle forze speciali russe. Cosa rischia? Non un’accusa di terrorismo ma, laddove venisse comprovata l’attività volta alla cospirazione, potrebbero attenderlo trent’anni di carcere. L’uomo era attenzionato e intercettato da tempo durante le conversazioni con i referenti russi.