“Sono partito da bambino e torno con mia moglie e i miei quattro figli. E altre tre persone: Antonio Puerta, verso il quale avevo un debito, verso mio nonno, per avermi reso sivillista dalla nascita, e verso mio padre, per avermi reso la persona che sono. Meritiamo di uscire di qui dalla porta principale”. Con queste parole, Sergio Ramos ha rivelato la sua scelta di tornare a casa, in Andalusia rifiutando i milioni del Galatasaray e del calcio arabo per una grande scelta di cuore.
Una scelta nel nome di Antonio Puerta. Nel corso della sua lunga carriera, Ramos ha sempre onorato la memoria del centrocampista nato a Siviglia e diventato un vero e proprio simbolo del club. Scomparso prematuramente il 28 agosto 2007 a causa di un arresto cardiaco che lo ha visto crollare in campo durante la gara contro il Siviglia.
Dopo 18 anni e una carriera ricca di successi, che lo ha visto diventare leader del Real Madrid e della Spagna, portandolo a vincere tutto quello che c’era da vincere, Ramos si emoziona e non trattiene le lacrime entrando al Ramón Sánchez Pizjuán per prendersi l’abbraccio e l’affetto dei suoi nuovi (vecchi) tifosi.
“Oggi è una giornata indimenticabile. Torno a casa dopo 18 anni. Voglio ringraziare il presidente, il direttore sportivo, il vicepresidente e i tifosi per avermi aperto le porte e avermi dato l'opportunità di tornare a casa. Ringrazio anche mio fratello, che è sempre stato con me. Scusate se mi sono emozionato, ma ne abbiamo passate tante… ma eccoci qui, insieme”, aveva spiegato Ramos in conferenza stampa.
Ramos fa una promessa al Siviglia: “Un ritorno è sempre una cosa estremamente emotiva. Tornare qui mi dà l’opportunità di chiudere un ciclo con il club dove sono nato. Prima di morire vorrei vincere qualcosa con la mia squadra dell’anima. Spero di poter dare il mio contributo”.
Infine, Ramos si era scudato con una parte dei tifosi che lo aveva criticato: “Voglio ringraziare tutti per l’affetto. Riconosco i miei errori e mi scuso per aver sbagliato. Spero possiate perdonarmi. Sono tornato per difendere lo stemma che portiamo sul petto e voglio portare chi mi critica a capire che siamo sulla stessa barca”.
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