La sua condanna ha destato un clamore internazionale inevitabile, anche per via del reato che gli fu contestato all’epoca in cui la notizia divenne di dominio pubblico: la ex stella della nazionale olandese Quincy Promes, oggi 31enne e in forze allo Spartak Mosca, è stato condannato dal tribunale di Amsterdam a 18 mesi di carcere per aver accoltellato il cugino.
Una vicenda giudiziaria scabrosa, decisamente, e che si somma alle indagini relative a un traffico di sostanze stupefacente in cui sarebbe rimasto invischiato anche l’attaccante, per via di alcune intercettazioni. A riportarlo è la stampa olandese.
- La condanna a 18 mesi di Promes
- La censura da parte del tribunale
- Lesioni permanenti e stress post-traumatico
- Mancato accordo sul risarcimento
La condanna a 18 mesi di Promes
La richiesta del pubblico ministero è stata solamente in parte accettata lunedì mattina da parte del Tribunale di Amsterdam, chiamato ad emettere una sentenza sul processo aperto nei confronti del calciatore, accusato di lesioni personali gravi a seguito dell’accoltellamento del cugino dopo una lite.
L’accusa aveva proposto il massimo della pena detentiva per questi reati che prevede due anni di carcere, ma alla fine il giudice ha stabilito per 18 mesi di arresto del 31enne ex nazionale Orange, il quale non era presente al processo. Promes, da quanto si legge, sarebbe rimasto a Mosca.
Questa pronuncia da parte dei giudici olandesi arriva a circa due anni di distanza dai fatti, ai tempi in cui Promes militava in Olanda, tra le file dell’Ajax: il giocatore, allora, fu arrestato e poi rilasciato su cauzione dopo una rissa scaturita da un diverbio tra i due cugini. Se si fosse presentato davanti alla corte olandese, la sua condanna sarebbe stata di sei mesi in meno. Dalla sua, il calciatore può impugnare la condanna e fare ricordo.
Dato che si trova in Russia, non è chiaro se Promes tornerà nei Paesi Bassi per scontare la pena detentiva, a causa di un problema legato all’accordo di estradizione e alla situazione politica della Russia.
Promes all’epoca della sua militanza nell’Ajax
La censura da parte del tribunale
“Promes non mostra alcuna comprensione del suo comportamento. Questo è estremamente preoccupante e serio”, ha detto il presidente del tribunale come riporta l’olandese NOS.
Due testimoni oculari hanno affermato di aver visto che Promes accoltellava il cugino al ginocchio, dopo la festa avvenuta in un capannone di Abcoude. Altre prove dell’accoltellamento arrivano da app e conversazioni telefoniche, in cui Promes afferma, tra l’altro, che suo cugino è stato fortunato.
Il calciatore è stato intercettato a causa di un procedimento penale completamente diverso, che è ancora in corso e su cui al momento non è dato sapere altro. Promes è anche sospettato di coinvolgimento nell’importazione di oltre 1300 chili di cocaina nel 2020.
Lesioni permanenti e stress post-traumatico
Tornando alla condanna, Promes aveva colpito la vittima a un tendine importante, che lo ha reso incapace di usare la gamba sinistra per lungo tempo e che ancora oggi accusa lesioni permanenti: la vittima ha dovuto affrontare una lunghissima riabilitazione, che non gli ha consentito purtroppo di riuscire ad accovacciarsi o di correre nuovamente.
Sul piano psicologico, il giovane avrebbe accusato queste conseguenze invalidanti, sostenendo una terapia legata al disturbo da stress post-traumatico.
Mancato accordo sul risarcimento
La denuncia, scattata dopo i gravi avvenimenti, è stata fatta dalla vittima dopo che Promes si è rifiutato di versare un risarcimento di diverse migliaia di euro: a seguito dell’accoltellamento, i due avevano anche negoziato un risarcimento. Quando non sono stati d’accordo su questo, il cugino ha presentato una denuncia. Oggi la condanna.