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Quintana di Foligno: la tragedia di Ginger Beer e la paura per Gubbini scatenano le proteste

L’improvviso malore che ha colpito mortalmente il cavallo e il grave infortunio del cavaliere hanno scosso profondamente la comunità folignate e rinvigorito le accuse delle associazioni animaliste

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Verrà trasferito in giornata al reparto maxillo-facciale dello Ospedale “Silvestrini” di Perugia il cavaliere Massimo Gubbini, infortunatosi sabato sera nel corso delle prove libere tenute presso il “Campo de li Giochi” di Foligno a seguito dell’improvviso malore che ha colpito il cavallo Ginger Beer, morto sul colpo.

Un fatto che ha scosso profondamente la comunità folignate, che nelle scorse ore ha temuto anche per la vita del noto cavaliere, vincitore poche settimane fa del Palio di Sfida della Giostra della Quintana. I medici che l’hanno soccorso, pur intuendo da subito la gravità della situazione, hanno però fatto sapere che Gubbini non è in pericolo di vita, seppur atteso nei prossimi giorni da un delicato intervento per ridurre le fratture procurate dalla caduta.

Gubbini disarcionato in modo innaturale

Il cavaliere è stato disarcionato in modo innaturale, sorpreso dall’improvviso crollo del cavallo, che ha finito per schiacciarlo all’altezza del volto, procurandogli un grave trauma. Il reparto di rianimazione dell’Ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno, per voce del dottor Giammichele Nicoletta, ha giudicato “stabili” le condizioni di Gubbini, ribadendo di aver intrapreso un percorso di valutazioni cliniche volte a favorire un intervento nel minor tempo possibile.

Da qui la decisione di predisporre il trasferimento a Perugia, una volta stabilizzato il quadro clinico dopo le prime (e infinite) 48 ore di degenza.

Provvidenziale intervento di Franco Melosso

Massimo Gubbini, 40 anni, fresco vincitore con il Rione Giotti nel Palio dello scorso 17 giugno, è stato salvato dal tempestivo intervento di Franco Melosso, ex cavaliere e attuale tecnico della Federazione Italiana Sport Equestri, che si trovava a Foligno per visionare alcuni cavalli nel corso dell’ultima prova in vista della Quintana di Ascoli, in programma sabato 8 luglio.

Melosso, trovandosi a pochi metri dall’accaduto, ha evitato che Gubbini potesse soffocare, data l’ingente quantità di sangue che ne aveva ricoperto il volto durante la caduta. Il cavaliere folignate avrebbe dovuto correre ad Ascoli per Porta Tufilla, che al suo posto schiererà Denny Coppari, collaboratore della scuderia dello stesso Gubbini.

Quanto a Ginger Beer, l’autopsia svolta nella giornata di lunedì presso la clinica universitaria di Perugia è servita per indagare circa le cause dell’improvviso malore che le è costato la vita: l’esito non è stato ancora reso noto, ma la tesi che va per la maggiore suggerisce l’idea che sia stato un infarto a stroncarla sul colpo.

Le accuse degli animalisti

Quanto successo a Foligno ha suscitato la reazione sdegnata di diverse associazioni animaliste, stanche di dover commentare una volta di più una tragedia che ha avuto per protagonista una cavalla che Gubbini stava preparando in vista del Palio di Servigliano, in provincia di Fermo.

LAV Area Equidi ha parlato di “mattanza a cielo aperto”, con la responsabile Nadia Zurlo che ha chiesto che venga cessata ogni attività considerata pericolosa per la salute dei cavalli. L’abolizione di ogni torneo, giostra o quintana che sia è stata chiesta a gran voce anche da Massimo Comparotto, presidente dell’organizzazione internazionale di protezione animali, che ha parlato di

troppi cavalli morti e infortunati per questo tipo di competizioni. La tradizione non vale la vita di un essere senziente.

Anche l’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) ha minacciato di andare per vie legali:

Presenteremo un esposto in procura per chiedere indagini approfondite in merito a questo incidente, insinuando che possa esserci stato un chiaro maltrattamento di animali.

Dure anche le parole di Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection:

Il paradosso è che queste persone affermano di amare i cavalli, eppure li sottopongono a degli sforzi inimmaginabili senza minimamente tenere in considerazione il loro benessere. Ci rivolgiamo quindi alle autorità con un esposto per sapere in cosa è consistito il malore che ha purtroppo stroncato il povero equide in quest’ultimo, ennesimo, caso. Probabilmente, visto che in questa occasione anche il fantino ha riportato gravi danni fisici, stavolta si riusciranno ad ottenere delle risposte più chiare.

Il cordoglio del sindaco Zuccarini

Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, esprimendo solidarietà e vicinanza alle realtà coinvolte dalla tragedia, ha rivolto un pensiero per il cavaliere Gubbini, molto noto in città, e anche per Ginger Beer:

Conosco bene le sue grandi doti umane e le sue impareggiabili capacità tecniche. Sono sicuro che uscirà pienamente vittorioso anche da questa sfida, con la grinta e la determinazione che lo contraddistinguono. È chiaro però che in questa fase prevale un sentimento di profonda commozione per la morte della cavalla. La grande famiglia della Quintana in casi del genere ha sempre mostrato un encomiabile spirito di fratellanza e solidarietà: chi conosce il nostro mondo sa quanto la tutela e la sicurezza dei cavaliere e dei cavalli siano la priorità e l’elemento centrale della manifestazione stessa.

Quintana di Foligno: la tragedia di Ginger Beer e la paura per Gubbini scatenano le proteste Fonte: Getty Images

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