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Rebellin, funerali prima di Natale: l'omaggio senza fine di amici e parenti

Attesa per l'esame autoptico previsto per il 19 dicembre, dopo due o tre giorni previsto l'ultimo saluto allo sfortunato campione. Intanto il camionista del tir è pronto a collaborare

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“Il mio Davide è stato ucciso due volte”. Questo il sunto del drammatico sfogo con il quale Françoise Antonini, vedova di Davide Rebellin, ha rotto il silenzio intriso di dolore dietro al quale si era trincerata dopo la tragica morte del marito, travolto e ucciso da un tir pirata lo scorso 30 novembre mentre si stava allenando sulle strade di Montebello Vicentino.

Rebellin, il calvario della famiglia ancora in attesa della data del funerale

Françoise ha raccontato il calvario vissuto dall’ex campione delle due ruote sia per le accuse di doping, rivelatesi infondate al termine di una lunga odissea giudiziaria e sportiva, costata anche la revoca dell’argento olimpico vinto nella prova su strada di Pechino 2012, sia per le difficoltà economiche vissute negli ultimi anni e che proprio nella mattina dell’incidente fatale lo avevano costretto ad andare a chiedere un prestito in banca.

Il vincitore di due Freccia Vallone però sembra non poter avere pace neppure dopo la sua tragica e assurda scomparsa, dal momento che oltre due settimane dopo l’incidente mortale la data del funerale di Rebellin non è ancora stata stabilita ufficialmente.

La causa di tutto questo è da imputare ai ritardi accumulati nelle indagini, a propria volta non dovuti certo a responsabilità degli inquirenti, che si sono mossi prontamente, aiutati anche dalle telecamere di sorveglianza installate nel bar-ristorante adiacente alla strada in cui si è consumata la tragedia, per risalire alle generalità del camionista autore della manovra che ha ucciso Rebellin e alla targa del tir, bensì al fatto che per l’uomo, di nazionalità tedesca e residente in Germania, non è stato possibile procedere alla richiesta di estradizione dal momento che il reato di omicidio stradale non esiste nel codice penale tedesco.

Morte Rebellin, il punto sulle indagini: dopo l’autopsia super perizia e interrogatorio del camionista

Da qui l’allungamento dei tempi per la notifica del mandato d’arresto europeo da spedire in Germania e la necessità di fissare una super perizia (la cui data non è stata ancora fissata) con conseguente slittamento dell’autopsia e dei funerali. L’indagine ispettiva sul cadavere di Rebellin verrà effettuata solo lunedì 19 dicembre presso l’Ospedale San Bortolo di Vicenza e sarà svolta dal medico legale Vito Cirielli alla presenza dei periti di parte. Quindi, l’estremo saluto a Davide, previsto nel Duomo di Lonigo, giorno nel quale è previsto il lutto cittadino, non avverrà prima del 21-22 dicembre.

Dall’autopsia si attendono risposte importanti, a partire da quella relativa al punto d’impatto tra Rebellin e il tir, fondamentale per capire se il camionista si sia potuto accorgere dell’incidente, il ché comporterebbe l’aggravante dell’omissione di soccorso, o se lo sfortunato ciclista si trovasse nel cono d’ombra del mezzo pesante. Il tutto determinerà ritardi a catena per l’interrogatorio dell’uomo che, attualmente a Recke, città dove abita e ha sede l’impresa di spedizioni Rtr di proprietà del fratello, si è detto disposto a collaborare, come anticipato dal difensore d’ufficio Daniele Nardin.

Rebellin, lo struggente omaggio degli amici presso il bar del fratello

Nell’attesa non conosce confini il dolore di famigliari, amici e conoscenti per l’assurda fine di un uomo che aveva sempre un sorriso e una buona parola per tutti, ma che soprattutto aveva dedicato la propria vita alla bicicletta: “Si allenava tutti i giorni, a parte Natale, che era dedicato a noi, per il resto dell’anno pedalava tutta la giornata” ha dichiarato la vedova, incapace di accettare come Davide abbia potuto trovare la morte proprio in sella all’amata bici.

Inconsolabile anche il dolore della madre Brigida e dei fratelli Simone, Stefano e Carlo, che la scorsa estate avevano già subito l’improvvisa scomparsa del padre. Intanto, sempre a Lonigo, gli amici hanno ricordato Davide con uno striscione di 12 metri esposto sopra il bar gestito dal fratello Carlo: “Grazie Davide – si legge come didascalia di una foto che ritrae Rebellin con la maglia gialla dopo la vittoria della Parigi-Nizza 2008 – Grande uomo esempio di umiltà e tenacia”.

Un omaggio che ha riunito tutto il paese, la cui comunità vive nel dolore e nell’incredulità da quel tragico 30 novembre.

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