Fino ad un anno e mezzo fa era ancora considerato un guru, allenava il Pescara e dispensava bacchettate di saggezza come ha sempre fatto nella sua vita e nella sua carriera ma dal dicembre del 2023 per Zdenek Zeman è iniziato un lungo calvario tra ricoveri ospedalieri e cure che è coinciso, stando alle parole del figlio Karel, con il lento abbandono anche da parte di tanti amici o presunti tali.
Il calvario di Zeman
Era il 12 dicembre 2023 quando il boemo viene ricoverato per una lieve ischemia transitoria in una clinica di Pescara, da cui viene dimesso dopo tre giorni. Nonostante le perplessità dei medici Zeman torna poco dopo in panchina ma il 17 febbraio 2024 viene nuovamente ricoverato e sottoposto a un intervento che stavolta lo costringe a sospendere l’attività fino al termine della stagione e alle dimissioni.
Da allora è tutto un entrare e uscire dagli ospedali per ricadute e nuovi attacchi. L’ultima volta Zeman è stato ricoverato d’urgenza lo scorso 27 febbraio. Il ricovero era stato deciso dopo che il 77enne tecnico aveva presentato un deficit di forza e un disturbo di produzione del linguaggio compatibile con un’ischemia cerebrale in pazienti con pregressa comorbidità cardiologica e pregresso ictus.
Dopo aver mostrato segnali di miglioramento ed essere stato sottoposto a diversi esami e accertamenti ha lasciato il reparto di terapia intensiva neurologica del Policlinico Gemelli di Roma a marzo ma resta sempre sotto controllo. I medici hanno ipotizzato anche che possa non tornare mai più a parlare.
L’attacco di Karel Zeman
La degenza dell’allenatore non avrebbe però avuto il conforto di colleghi, amici o ex calciatori. Karel, il figlio di Zeman anch’egli allenatore, ha lanciato infatti un’accusa precisa con un post su Instagram in cui pubblica una foto abbracciato al padre e scrive, citando Martin Luther King: “Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici”. Poi, in una delle sue stories, ha aggiunto un’altra citazione, stavolta da Charles Bukowski: “Volevo urlare quello che sentivo ma sono rimasto zitto per paura di non essere capito”.
I tifosi non si sono dimenticati di Zeman
Se molti addetti ai lavori si sono dimenticati di Zeman non così i tifosi, una marea di commenti lo testimonia: “Il “MIO” unico grande Mister. Quanto ho litigato per te Mister, ma lo rifarei sempre e sempre! Unico!” e poi: “Persona vera, pulita, uno dei più grandi di sempre” e anche: “Siete i migliori, lo sport ha bisogno di persone come voi !!! Onore a voi persone serie in questo mondo che scende a compromessi voi siete sempre stati e sarete sempre persone serie onore alla famiglia Zeman”.
C’è chi scrive: “E’ proprio così! Nel momento del bisogno spariscono in molti. Suo padre e’ stato ed è un grande” e anche: “Sinceramente mi dispiace tantissimo. Non ho mai avuto l’onore di conoscerlo ma, per quello che può contare, è una delle poche persone che stimo e ammiro nel mondo del calcio. Grande mister!!”, oppure: “Lo considero un padre…in qualche modo è come se fossimo fratelli”
Il web è scatenato: “Immenso maestro” e poi: “Per noi tifosi del Foggia e del bel calcio, il tuo papà è già parte della storia dello sport! Prego per lui, da mo a cent’anne!” e anche: “Un abbraccio dalla tua PESCARA. Lotta sempre come hai fatto contro tutti e PER tutti come hai fatto per noi. p.s. spero personalmente che man mano vada migliorando” e infine: “Ciao Karel, conosco tuo padre da quando avevo 11 anni ( oggi ne ho 63).Per me tuo padre resta un esempio della mia vita. Tutte le volte che veniva a Milano con le sue squadre mi accoglieva affettuosamente ed ancora oggi voglio bene a tuo padre come un figlio. I suoi silenzi mi hanno aiutato a crescere e nel parlare poco. Dagli un abbraccio da parte mia, e gli dici che i suoi ragazzi del Gonzaga ( anni 70′ 80′ ) lo stimano tantissimo e gli vogliono bene. Un abbraccio anche a te”.