L’epilogo della sua gloriosa esistenza si è consumato in modo impensabile, davvero triste: l’ex attaccante e mito della nazionale dello Zambia, Philemon Mulala, è stato tragicamente attaccato e ucciso sbranato dai suoi tre cani all’inizio di questa settimana. A darne conferma è il tabloid inglese Daily Express.
L’ex campione aveva 60enne ed è stato trovato dalla moglie nel suo giardino, ormai privo di vita come poi accertato dai soccorritori che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso e dichiararlo morto sul posto.
La tragica morte di Mulala: la ricostruzione
Una dichiarazione della polizia, letta dal portavoce, il capitano Sam Tselanyane, ha rivelato come Mulala sia stato trovato da sua moglie, Lillian Chileshe, ormai senza vita.
“Non si è preoccupata di andare a controllare cosa c’era che non andava [quando i cani abbaiavano] poiché la loro casa si trova su una strada trafficata e i cani abbaiavano spesso ai pedoni e ai veicoli che passavano”, si legge.
“Dopo che l’elettricità è stata ripristinata, è entrata in cerca di suo marito, ma non è riuscita a trovarlo. Continuando la sua ricerca, la donna ha visto il marito sdraiato immobile fuori in giardino.
“Quindi è uscita, solo per scoprire che il marito è stato morso dai loro cani, due incroci di pitbull e un cane di razza sconosciuta. Sono stati chiamati la polizia e i servizi di soccorso medico di emergenza, ma per lui non si è potuto far altro che certificare la morte sul posto”.
Chi era Mulala, mito dello Zambia
Mulala è stato fondamentale per il primo successo internazionale dello Zambia, pur non vantando un numero elevato di presenze in nazionale: sono solo sei, infatti, le presenze con la sua nazionale durante la sua carriera, anche se il suo impatto è stato incredibilmente significativo. Il giocatore è stato fondamentale per la prima vittoria in assoluto della sua nazione, il Campionato dell’Africa orientale e centrale (CECAFA) del 1984.