Non solo Deborah Compagnoni, anche il più vincente sciatore azzurro Alberto Tomba ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport dopo la giornata odierna a Cortina d’Ampezzo: “Una gara ‘cortina’ – attacca scherzando – visto che l’hanno accorciata di 30 secondi. Peccato per l’errore di Sofia, forse era carica da ieri e voleva strafare. Grande giornata, correre così nello sci è bello, fossero così anche le Olimpiadi… Bisogna darsi una mossa con i lavori, le infrastrutture che ancora mancano. Tre anni passano velocemente, non te rendi conto, sono già passati venticinque dal mio addio”.
Come la Compagnoni, anche Tomba ha elogiato la Shiffrin: “Ha una marcia in più, a breve farà il record di Ingemar (Stenmark). Sono altri tempi, ci sono più gare. Io ho smesso a 31 anni – conclude Tomba – ora c’è un certo Clarey che ne ha 42, vuol dire che io ne ho persi dieci. Vinatzer? Può vincere, è in forma, lo vedo bene adesso. Può fare bene, vediamo domani (nello slalom di Kitzbuehel, ndr) e martedì sera a Schladming: forse in notturna va meglio”.
“Ho visto Deborah (Compagnoni, ndr), in formissima – ha continuato Tomba -. Anche lei fa scialpinismo, ha iniziato prima di me. Io ho cominciato in lockdown, ma non vado oltre, non cerco il rischio. Voglio mandare un abbraccio ai familiari della ragazza morta qui (Giulia Ramelli, maestra di sci morta sul Nuvolau l’11 gennaio; giovedì si sono tenuti i funerali a Venezia, ndr). Lo sci non perdona, quando si staccano dei crestoni… io resto in pista”.