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Screzi e veleni: Di Francisca umilia la Errigo. Velasco la zittisce

Non sono affatto piaciute all'ex ct dell'Italvolley, Julio Velasco, le affermazioni dell'ex campionessa olimpica Elisa Di Francisca sull'ex compagna e rivale Arianna Errigo e il ct Cipressa

30-07-2021 10:37

Nel salotto buono dello sport olimpico, la padrona di casa è Alessandra De Stefano, vicedirettrice di Rai Sport e inviata di abnorme competenza ed esperienza televisiva. La misura, la qualità e anche l’ironia dominano un talk di complicata elaborazione stilistica e che, nella serata di giovedì, ha trasceso questa dimensione così aderente allo stile di Viale Mazzini per trasformarsi in un teatro con molto poco di simbolico e un duello tra l’ex campionessa olimpica Elisa Di Francisca e l’ex ct Julio Velasco.

Elisa Di Francisca, la rivalità e le liti con Arianna Errigo

L’olimpionica di Londra 2012, in qualità di ospite e opinionista di “Il circolo degli anelli”, ha commentato senza indugi, filtri e ricorrendo a espressioni molto nette, come è nel suo stile d’altronde, quanto accaduto a Tokyo nella scherma. Gli affondi riservati da Elisa sono stati due, uno per Arianna Errigo, che lei batteva nella finale di 9 anni fa (salvo poi vincere assieme l’oro a squadre) e con la quale la polemica procede fin dai giorni di Rio quando tra le due ci fu una “rissa” verbale sulla condivisione del maestro Tomassini, più una lite a distanza dopo le maternità. Oltre a questa annosa vicenda, il secondo attacco della campionessa è contro il ct Andrea Cipressa.

Le critiche di Elisa Di Francisca a Arianna Errigo

Verso la Errigo non ha lesinato critiche:

“Forse l’ultimo assalto contro la Francia avrebbe dovuto farlo Alice Volpi. Arianna Errigo è fortissima sia fisicamente sia tecnicamente, ma soffre le gare importanti, soprattutto le Olimpiadi. Lo abbiamo visto ai Giochi di Rio (ndr: fu eliminata al secondo turno, mentre la Di Francisco fu seconda) e pure a Tokyo: è un peccato perché le altre ragazze hanno tirato bene mentre Arianna, che dovrebbe essere la punta della squadra, è mancata nel momento decisivo”.

Ma la posizione più netta, e anche più polemica, riguarda il ct Andrea Cipressa sul quale scarica, de facto, le principali responsabilità delle decisioni:

“Non è all’altezza, lo dicono i risultati. Serve una personalità più forte: a Londra con Stefano Cerioni alla guida, prendemmo 5 medaglie, tre delle quali d’oro. Non so se Stefano è disposto a tornare, ma ci vorrebbe lui”.

La replica a distanza di Julio Velasco

Intervenuto a distanza, in un’altra trasmissione di approfondimento dopo simili esternazioni, rivolte per stessa ammissione nel suo libro dalla Di Francisca, nei riguardi di una figura importante anche a livello personale, Julio Velasco ha reagito con una critica molto circoscritta e puntuale:

“Queste sono affermazioni disgustose. Il problema non è se ha ragione o meno, se quell’atleta ha problemi nei momenti decisivi oppure no. È disgustoso il momento, sono sbagliati i tempi: non si deve parlare così, gratuitamente, di un collega e di un allenatore. Sembra che adesso cercare di essere buoni sia un difetto. L’educazione si basa sul reprimere cose che fanno male agli altri o che non fanno bene alla comunità. Il risultato che tutto ciò non è bello né per la scherma né per lo sport. Possiamo criticare, certo, ma questo è un attacco frontale. Ed è anche poco gradevole mettere il dito nella piaga proprio nel momento in cui le tue ex compagne stanno soffrendo. Proprio tu, che sei stata atleta e che sai che cosa si prova in queste circostanze…”.

Il temperamento – e che temperamento! – di Elisa non si è mai incastrato con le caratteristiche di Arianna e la loro coesistenza, la quasi convivenza ai vertici della scherma italiana non si è mai rivelata pacifica: gli screzi sono stati innumerevoli e anche amplificati dalla risonanza dei singoli fatti, vista la notorietà di entrambe e la crescita della popolarità della Di Francisca che mai si è negata.

Certo, il modo di analizzare pubblicamente, in prima serata, l’avvenuta disfatta dell’ex compagna di viaggio e di allenamento, in prima serata e con una platea anche di esperti ad ascoltare una analisi impietosa e che, nelle conseguenze, espone la vulnerabilità della Errigo al circo mediatico se possibile non era auspicabile. L’autenticità e l’autorevolezza non si discutono, è solo questione di tempismo. E nelle prove decisive, come nella stoccata conclusiva, il tempismo è tutto.

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