Si scrive Anthony Minessi, si legge bomber di razza. Il primo appuntamento della nuova rubrica incentrata sul campionato dilettantistico si apre col tu per tu con Anthony Minessi, centravanti del Breno (squadra militante nel girone B di Serie D), con un passato tra Brescia, Sona, Cazzagobornato e soprattutto Ciliverghe.
Ed è proprio con la penultima esperienza che Anthony è diventato Re, trascinando con la bellezza di 26 reti – tra regular season e playoff – la formazione di Molinetto di Mazzano al pronto ritorno in Serie D dopo diversi anni di purgatorio in Eccellenza. Adesso la nuova vita in Val Camonica con la casacca granata del Breno, realtà nella quale Minessi ha già messo nel tesoriere ben 8 sigilli.
- Le radici: dal Brescia, l'apoteosi a Ciliverghe e il Breno
- Il ricordo più bello e la scelta di cambiare club
- Il parallelismo con Lautaro Martinez e il sogno nel cassetto
Le radici: dal Brescia, l’apoteosi a Ciliverghe e il Breno
Minessi muove i primi passi nell’oratorio di Casazza per poi passare nel settore giovanile del Brescia Calcio, raggiungendo anche la Primavera delle Rondinelle. Quindi il passaggio al Ciliverghe in Serie D nel 2017, prima di vestire le maglie di Darfo Boario, Sona, Rovato e Cazzagobornato. Ma è nella stagione passata che Anthony si consacra: il ritorno al Cili, infatti, dopo aver concluso nel 2017 il rapporto a metà stagione a causa di un infortunio al ginocchio, è un successo senza eguali in un’annata magica per la squadra di gialloblù, la quale arriva alle spalle dell’Ospitaletto nel girone C lombardo di Eccellenza, ma riesce comunque ad accedere dalla porta principale della Serie D attraverso la post-season.
Fondamentale il suo apporto in fase offensiva, dove Minessi mette a referto 26 prodezze (una più bella dell’altra), fino a conquistare il pallone d’oro dei dilettanti messo in palio dalla testata giornalistica Bresciaoggi, riconosciuto alle eccellenze del calcio bresciano(nel 2024). In estate il passaggio al Breno, dove fin qui ha già trovato la via del gol in otto occasioni.
Il ricordo più bello e la scelta di cambiare club
Tra i tanti momenti indimenticabili, Minessi non ha dubbi e spiega quale è stato il ricordo più bello da quando gioca a calcio:
“Tra le tante maglie che ho vestito, l’esperienza più bella è stata sicuramente a Sona, squadra con la quale sono riuscito a vincere il campionato di Eccellenza, culminato con l’approdo in Serie D. Non escludo neanche la parentesi a Brescia dove sono cresciuto tantissimo sia sotto il profilo tecnico che umano. Inoltre tra i tanti ricordi indelebili resta la conquista dei play-off con il Cazzagobornato grazie a un gruppo di amici e il successo dello scorso anno col Ciliverghe ”.
Sulla scelta Breno:
“A Ciliverghe ho dato tutto, la decisione di andare in Valle Canonica è stata facile perché è una società che mi ha voluto fortemente. Il progetto è ambizioso, sono qui per fare bene”.
Il parallelismo con Lautaro Martinez e il sogno nel cassetto
“Lautaro è un centravanti moderno, forte e spietato davanti alla porta. Mi ispiro molto a lui, è un giocatore che mi piace tantissimo sia per come aiuta la squadra sia per le reti pesanti che segna con la maglia dell’Inter. Penso che il numero dieci nerazzurro sia tra i tre attaccanti più forti del panorama mondiale”.
Quindi sugli obiettivi individuali e collettivi in vista dell’ultimo rush di stagione con il Breno:
“A livello collettivo puntiamo a una salvezza tranquilla, individualmente, invece, spero di raggiungere presto la doppia cifra, mettendo sempre la squadra al primo posto”.
Tra i tanti sogni nel cassetto, Minessi ne indica uno in particolare:
“Punto a diventare un giocatore professionista e non smetterò mai di crederci. Quest’anno ero a un passo, ma alla fine il trasferimento è saltato. Ecco questo è il mio sogno e proverò a realizzarlo”.
