Si chiama Sporters ed è un'app che avvicina i ragazzi allo sport

La prima media Academy dello sport italiano che promuove i valori dello sport e avvicina adulti e ragazzi ai loro eroi. Madrina d'eccezione Fiona May

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Si chiama Sporters ed è un'app che avvicina i ragazzi allo sport

Il 13 settembre è arrivata negli store digitali iOS e Android, Sporters, l’app che promuove i valori dello sport e avvicina adulti e ragazzi ai loro eroi. Uno strumento educativo, di condivisione e di ispirazione, rivolto sia agli appassionati che vogliono conoscere meglio i loro campioni del cuore e scoprire lati inediti della loro personalità, sia agli atleti esordienti o anche amatoriali che potranno imparare direttamente dai numeri uno i segreti di allenamento e le tecniche migliori.

La filosofia Sporters non parla solo di atleti, ma trasmette i valori positivi dello sport attraverso le testimonianze dei grandi campioni ed è questa particolarità a rendere Sporters unica nel suo genere. Il nome Sporters nasce dall’unione delle parole Sport e Lovers e racconta le storie di uomini e donne normali che hanno fatto dello sport la loro ragione di vita. Campioni che oggi condividono i loro successi, i loro traguardi, ma anche le loro difficoltà quotidiane e i sacrifici che li hanno trasformati in eroi.

Ha dichiarato Simone Bellino, country manager Sporters: “Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sull’Adolescenza in Italia il 40% dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni non pratica sport e il 44% passa al telefono fino a 6 ore al giorno. Il 51% dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni ha difficoltà a staccarsi dai live social. Grazie a Sporters vogliamo ripartire dal lato buono del digitale, spronare i ragazzi a uscire di casa, a smettere di guardare e iniziare a fare. Vogliamo diventare il punto di riferimento digitale per lo sport europeo, il principale hub digitale di educazione e induzione alla pratica sportiva. Uno spazio caratterizzato da contenuti freemium accessibili a tutti e contenuti premium personalizzati. I centri sportivi, le associazioni, i brand e le istituzioni che hanno già iniziato ad affiancarci, il cuore pulsante del mondo dello sport, hanno capito il potenziale del nostro progetto e ci sostengono a raggiungere il nostro obiettivo”.

Le sezioni principali di Sporters sono tre. Nelle “Video lezioni” gli atleti mostrano le loro tecniche sul campo, condividono gli allenamenti migliori e svelano i segreti che li hanno resi grandi. Nella sezione Storie gli atleti approfondiscono temi diversi (musica, arte, tecnologia, alimentazione…) per farsi conoscere meglio e per svelare le passioni e gli stili di vita al di fuori delle gare. E poi c’è la sezione di Gamification che vuole coinvolgere gli utenti in uno scambio interattivo che renda l’apprendimento più divertente e coinvolgente. Lo scopo è portare i ragazzi dalla “passione sportiva” alla “pratica sportiva”, farli scendere in campo e travolgerli con la meraviglia dello sport.

Ad oggi sono oltre 20 gli atleti di tutte le discipline, normodotati e con disabilità, che hanno aderito a Sporters. Campioni dell’atletica, del nuoto, della scherma, delle arti marziali e di tanti altri sport che hanno messo a disposizione le loro storie personali e professionali con lo scopo di avvicinare sempre più giovani ai valori positivi della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole. Capitano di questa squadra di eroi è il mito dell’atletica internazionale Fiona May, ambassador Sporters: “Lo straordinario successo della nostra delegazione alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Tokio 2020 ha scatenato negli italiani un entusiasmo senza precedenti”, ha dichiarato la campionessa di salto in lungo. “Dopo i tanti mesi chiusi in casa, vedere in televisione tutti quei giovani realizzare un sogno, vedere la loro gioia esplodere in mondovisione dopo i sacrifici le difficoltà che hanno affrontato è l’insegnamento più grande che lo sport ci può dare. Sono questi i valori che dobbiamo trasmettere, a prescindere dal risultato di una gara. Il futuro è la nostra missione e sono sicura che Sporters contribuirà a far scendere in campo tanti ragazzi stanchi di vivere una vita attraverso lo schermo”.

VIRGILIO SPORT

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