Naomi Osaka è una delle tenniste più brillanti e dotate della sua generazione. Il suo passaporto è giapponese, ma è figlia di una giapponese e di un haitiano ed è cresciuta in Florida dove ogni aspirante campione della racchetta sogna di trascorrere gli anni della formazione. A New York, durante gli US Open, ha dimostrato talento e coscienza civile, come e più Lewis Hamilton icona del movimento Black Lives Matter. Naomi ha indossato ad ogni incontro una mascherina di protesta: ciascun dispositivo di protezione riportava il nome delle vittime afroamericane della polizia e della brutalità di questi agenti. Naomi Osaka è la vincitrice a 23 anni degli US Open.
Che messaggio vuole mandare, le ha stato chiesto? La regina dell’Open degli Stati Uniti ha risposto così: "Parlarne, e non smettere più"
Di volta in volta, Naomi Osaka ha indossato le mascherine nere che riportavano i nomi di queste vittime della brutalità della polizia: Breonna Taylor, Elijah McClain, Ahmaud Arbery, Trayvon Martin, George Floyd, Philando Castile, Tamir Rice
Proprio lei, giovane regina del tennis contemporaneo ed espressione di una generazione più consapevole del ruolo pubblico e più preparata forse a gestirlo si è fatta portavoce di questa protesta
"È molto coraggiosa, sono tanto orgoglioso di lei", ha confessato alla stampa nonno Tetsuo Osaka, le famiglie delle vittime ringraziano pubblicamente Naomi per aver usato le sue piattaforme social e la sua popolarità in nome della causa
Il giorno dopo la sparatoria di Kenosha (Wisconsin), nella quale un poliziotto ferisce gravemente Jacob Blake, Naomi Osaka fa una scelta forte: boicotta il torneo di Cincinnati, provocando un’onda di solidarietà che arriva a Michelle Obama, Ophrah Winfrey e Kamala Harris. Su Twitter ha scritto: "Non scendo in campo. Come donna di colore, penso che ci sono questioni più importanti di una partita di tennis che richiedono un’attenzione immediata" scrive su Twitter.
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