Non si placa la bufera social e mediatica sulla trasmissione di Rai3 Report che ieri ha trasmesso la seconda puntata dell’inchiesta sul rapporto ambiguo tra la Juventus e le cosche mafiose che gestivano i biglietti e controllavano gli striscioni in curva. E’ stata mandata in onda un’intervista a Graziella Bernardis, ex compagna dell’ultrà bianconero Raffaele Bucci, morto suicida nel luglio 2016. Dichiara la donna,ricordando che il fidanzato le raccontò «questa volta abbiamo fatto qualcosa di pesante». Il riferimento è per quegli striscioni che ironizzavano sulle vittime di Superga, esposti allo Stadium. Continua Graziella Bernardis: «Uno degli striscioni dovrebbe averlo fatto lui, dicendomi che con Alessandro riuscivano a fare tutto, non ci sarebbe stato nessun problema perché, come al solito, sarebbero riusciti a far entrare tutto, Alessandro mi aiuta a far entrare tutto» (…)”.
L’ACCUSA – I conduttori di Report su twitter gonfiano il petto, scrivendo: “Noi abbiamo il vizio di non farceli gli affari nostri. Ma è la nostra mission, quella giornalismo d’inchiesta. E siamo consapevoli dell’importanza di farla avendo alle spalle un’azienda grande, un’azienda e una rete che ci rendono liberi” ma tantissimi tifosi della Juventus sono furiosi. In molti chiedono al club bianconero di adire le vie legali contro la trasmissione. C’è chi scrive: “A questo giro non può finire in cavalleria, si va davanti a un tribunale con le confessioni della tipa e con chi ha fatto il servizio e mi dimostri, dopo giá una sentenza, quello che dicono e sono sicuro che avverrá! È ora di rispondere a continui attacchi su fatti già acclarato!”. Un altro spettatore commenta: “La Juve non farà causa perchè Agnelli ha deciso così, anche se molti tifosi vorrebbero delle azioni più decise contro le continue campagne diffamatorie,me compreso. Resta il fatto che si specula sulla morte di un povero cristo, a prescindere dal tifo. il che è squallido”. Le critiche non vengono risparmiate a Report, accusato di aver creato solo sensazionalismo: “Vorrei capire, adesso che tutte le carte sono sul tavolo, cosa avete aggiunto di così sensazionale rispetto alla settimana passata? Il nulla prima. Il nulla più il niente adesso”.
DALLA PARTE DI AGNELLI – Ancora: “Sono venditori di fumo. Non avrebbero fatto la puntata due ma siccome qualcuno li ha criticato hanno mandato l’avvertimento. Stile? Lo sappiamo”. A commentare sul profilo della trasmissione quasi solo tifosi bianconeri, come chi scrive che “poi le parole di Agnelli non hanno nulla di accusatorio. Lui, col sostegno delle sentenze e del verbale della questura di Varese, asserisce che la verità è contenuta in quei fogli e che, a maggior ragione, è scaturita dalle indagini a fronte di quelle stesse intercettazioni”. Per gli utenti la Juve non è accusabile: “Inoltre aggiungiamo che non è niente vero che la Juventus ha nascosto il video. La Juventus ha un sistema di telecamere che controlla tutta la curva e quella volta nel derby le forze dell’ordine hanno usato i sistemi video della Juventus per rintracciare i 3 responsabili”. E infine: “Possibile che nella vostra inchiesta non ci sia nemmeno un’intervista a un esponente delle forze dell’ordine? Eppure proprio voi parlate di “triangolazione: juve-digos-ultrà”…Come è possibile che non abbiate chiesto nulla al responsabili della digos? Come mai nulla?”.