Come era prevedibile, vista la quantità enorme di energie anche inutili spese nelle tappe precedenti e anche in quella di oggi, la maglia gialla Tadej Pogacar è crollato nel primo tappone alpino di questa edizione del Tour de France, l’undicesima frazione di 152 km con partenza da Albertville, con il Col du Galibier a 2642 metri di quota e l’arrivo in salita al Col du Granon, 2413 metri. Ha vinto il suo più immediato inseguitore, il danese Jonas Vingegaard, della Jumbo-Visma, che lo ha preceduto di quasi tre minuti e che gli strappa il simbolo del primato.
- Tour de France 2022: sul Col du Granon Vingegaard stacca tutti
- Tour de France 2022: Pogacar crolla sull'ultima salita, Vingegaard gli strappa la maglia gialla
- Domani secondo tappone alpino del Tour con arrivo sull'Alpe d'Huez
Tour de France 2022: sul Col du Granon Vingegaard stacca tutti
La tappa odierna è stata caratterizzata dal lunghissimo tentativo del francese Warren Barguil, portacolori dell’Arkea-Samsic, protagonista superstite di una fuga da lontano fino alla salta finale, quando è stata ripreso da Vingegaard. Ma intanto la Jumbo-Visma aveva già dichiarato guerra a Pogacar, prima con l’ingresso tra i fuggitivi dell’onnipresente Wout Van Aert, poi con l’altro sloveno Primoz Roglic, che ha provato a staccarlo sul Galibier. Ma Pogacar si è spazientito e ha attaccato a sua volta levandosi di ruota Roglic, mentre Vingegaard gli è rimasto incollato.
Tour de France 2022: Pogacar crolla sull’ultima salita, Vingegaard gli strappa la maglia gialla
In discesa tutti i migliori si sono ricompattati e a metà circa della salita finale Vingegaard ha provato uno scatto. Pogacar non ha risposto e anzi, ha ceduto di schianto, pagando tutti gli sforzi finora compiuti, tipo la volata inutile di gruppo di ieri a 9 minuti da coloro che erano davanti, e allora il danese ha proseguito la sua azione riprendendo tutti quelli che gli erano davanti, compresi Barguil e il colombiano Nairo Quintana, che poco prima aveva tentato di evadere dal gruppo, e Barguil, quando lo saprà, non la prenderà benissimo, dato che i due sono compagni di squadra. Forse il francese sarebbe stato ripreso ugualmente ma è stato proprio Quintana, che in teoria avrebbe dovuto proteggerlo, a dare il via all’azione decisiva.
Domani secondo tappone alpino del Tour con arrivo sull’Alpe d’Huez
Vingegaard, una volta staccati i rivali, ha proseguito da solo fino al traguardo, dove è arrivato con 59” di vantaggio su Quintana. Terzo a 1’10” il francese Romain Bardet del Team DSM, quarto il britannico Geraint Thomas della Ineos Grenadiers. Pogacar è arrivato settimo a 2’51” da Vingegaard che aveva un ritardo dallo sloveno della UAE Team Emirates di 39 secondi in classifica generale e ora invece lo precede di 2’22”, ma davanti a Pogacar c’è anche Bardet, secondo a 2’16” da Vingegaard, mentre Thomas è a 2’26” e Quintana a 2’37”. Domani altra frazione da brividi, la Briançon-Alpe d’Huez, 165,1 km con arrivo in salita, uno dei più mitici della Grande Boucle, a 1850 metri e con in mezzo ancora il Galibier, ma dal versante del Col du Lautaret, e il Col de la Croix de Fer, 2067 metri.