Una messa per ricordare l'uomo, il capo delegazione e l'amico: questa è stata la celebrazione promossa e voluta dalla FIGC per Gianluca Vialli, scomparso il 6 gennaio a causa di un tumore al pancreas. Presenti tutti i rappresentanti del mondo dello sport e gli amici, come il ct Roberto Mancini qui con il presidente Gabriele Gravina.
In prima fila sono riconoscibili anche Lele Oriali, Ciro Immobile e Leonardo Bonucci. Il capitano della Juventus ha letto un ricordo molto toccante: "Ciao Gianlu. Sono qui io a nome di tutti quei ragazzi dell'Europeo, e di tanti ragazzi che hanno avuto la fortuna di averti sulla propria strada. Sì, di "averti". Perché nessuno ti ha mai solamente "incrociato". Ti abbiamo avuto perché tu ti sei donato; hai regalato a noi la tua presenza, la tua sostanza, la tua voglia di vivere, il tuo senso di appartenenza, la tua umanità, la tua sottile ironia e il tuo carisma, nonostante stessi combattendo la partita più importante della tua vita", ha esordito Bonucci. "Chi eravamo noi, per non voler andare al di là delle nostre possibilità, quando vedevamo te ogni mattina essere il primo a correre, o essere il primo ad arrivare in palestra? Chi eravamo noi per mollare anche solo di un centimetro? Quel centimetro che grazie alla tua vicinanza, al tuo sostegno, uniti a quello del mister, ci ha portato a vincere un Europeo e a battere ogni record. Poi è arrivata la delusione del Mondiale, e tu - me lo ricordo come fosse ora - al ritorno da Palermo hai nuovamente trovato le parole giuste, ci sei entrato dentro, dentro a ognuno di noi, spingendoci a non mollare", ha aggiunto. Poi la conclusione: "Oggi siamo qui, e anche se sappiamo che tu non vorresti vederci tristi, non possiamo non esserlo, perché il vuoto che hai lasciato è troppo grande. Faremo squadra consapevoli che tu sarai lì con noi, che non ci mollerai mai. D'altronde gli uomini come te lasciano un vuoto come presenza, ma riempiono il cuore di bellissimi ricordi. Dovunque tu sarai, il nostro abbraccio arriverà fino a lì. Ti vogliamo bene".
La messa promossa dalla FIGC si è celebrata nella chiesa di Santa Teresa del Bambino Gesù. Presente anche il numero uno del CONI, Giovanni Malagò. "Era una notizia che chi lo conosceva si aspettava, ma la speranza esiste sempre. Ha portato un velo di tristezza abbastanza unico. Lui aveva messo tutti d'accordo". Quindi Malagò ha raccontato un episodio poco ricordato della vita di Vialli: "Nel 2006 portò la bandiera olimpica. Non è poca cosa che in un'Olimpiade invernale sia un calciatore a portarla. Vuol dire che anche il ceo dell'epoca aveva visto qualcosa di diverso in lui". Anche per questo il presidente del Coni ha parlato di una proposta per onorarlo al di fuori del mondo del calcio: "Ho parlato con Gravina e vorremmo intitolargli il campo del centro di preparazione olimpica Giulio Onesti dove la Nazionale si è preparata per gli Europei. È stato un grande calciatore, ma anche patrimonio per tutti quanti noi".
Anche il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha voluto ricordare Gianluca Vialli. In questa circostanza ha ribadito, come scritto la sua intenzione di rendere omaggio all'uomo e al giocatore.
In segno d'affetto e stima anche l'ex tecnico della Juventus e della Nazionale, Marcello Lippi, ha deciso di partecipare alla celebrazione della FIGC. Il legame con Vialli era forte, allegro e generoso, improntato sulla stima reciproca. "La sua capacità di farsi voler bene e stimare da tutti. Era un leader, dentro e fuori dal campo", ha detto.
Presente anche Daniele De Rossi: l'ex Roma, che oggi è allenatore, ha ricoperto un ruolo importante nell'Italia di Mancini e Vialli.
Marco Tardelli al suo arrivo alla chiesa di Santa Teresa, per ricordare Luca Vialli.
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