Il calcio internazionale piange la scomparsa di Sandor Puhl. L’ex arbitro ungherese è scomparso all’età di 65 anni. A darne l’annuncio è stata la Federcalcio magiara.
Puhl, che era nato a Miskolc il 14 luglio 1955 ed aveva iniziato la carriera nel 1984, è stato uno dei migliori arbitri degli anni ’90, decennio durante il quale fu votato come miglior fischietto del mondo per quattro anni consecutivi (1994-’97) dall’IFFHS (Federazione Internazionale di Storia e Statistica del calcio).
Tanti i suoi incroci con il calcio italiano, a livello di Nazionale e di club. Tra questi la finale di andata della Coppa Uefa 1992-1993 tra Borussia Dortmund e Juventus e, ironia della sorte, la stessa sfida quattro anni più tardi, valevole però per la finale di Champions League a Monaco di Baviera e vinta 3-1 dai gialloneri. Fu, quella, una direzione non felice da parte di Puhl, che fu duramente contestato dall’allora vice presidente della Juventus Roberto Bettega per diverse decisioni, tra le quali un gol annullato a Christian Vieri e due presunti rigori non concessi ai bianconeri.
Nella storia anche due partite dirette con in campo l’Italia, entrambe ad Usa ’94: il quarto di finale contro la Spagna, durante il quale Puhl non vide una gomitata di Mauro Tassotti a Luis Enrique (il difensore azzurro fu poi squalificato per 8 giornate con la prova tv, utilizzata per la prima volta nella storia del calcio) e la finale di Pasadena contro il Brasile.
Puhl diresse l’Italia anche nell’ultima partita internazionale della sua carriera, l’amichevole di Torino del 15 novembre 2000 contro l’Inghilterra.
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