Da giovedì 26 settembre non si fanno prigionieri: se le condizioni meteo lo permetteranno, a partire dalle 14 Luna Rossa Prada Pirelli e Ineos Britannia scenderanno in acqua per la prima delle potenziali 13 regate che serviranno per decretare lo sfidante di Emirates Team New Zealand nella prossima America’s Cup. Un duello che ricalca fedelmente quello avvenuto già tre anni fa ad Auckland, quando la superiorità della barca italiana fu tale da liquidare la pratica con irrisoria facilità. Stavolta però tutto lascia intendere che le cose potrebbero rivelarsi molto più lunghe e complicate, vista il grande equilibrio che ha contraddistinto ogni singolo momento del percorso di avvicinamento all’ultimo atto della Louis Vuitton Cup.
- Un mese dopo, quante cose sono cambiate?
- Bruni ci crede: "Viviamo il nostro sogno"
- New Zealand preferirebbe Ineos...
- Youth America's Cup, scatta la finale
Un mese dopo, quante cose sono cambiate?
Luna Rossa e Ineos arrivano alla sfida consapevoli della loro forza. Chiaro però che l’ultimo confronto dista troppo tempo per pensare che possa rivelarsi ancora una cartina tornasole: è trascorso quasi un mese dallo spareggio che consegnò ai britannici il primo posto nel round robin, tale da consentire loro di poter selezionare lo sfidante nella semifinale, con la scelta ricaduta su Alinghi anziché su Luna Rossa o American Magic.
Da allora tante cose sono cambiate: Ineos ha vinto 5-2 sugli svizzeri, che pure hanno sfruttato un paio di regate storte degli uomini di Ben Ainslie per riuscire ad allungare una serie altrimenti senza storia. Prada Pirelli ha battagliato contro gli americani, che hanno sognato la rimonta passando da 0-4 a 3-4, prima di cedere nell’ottava regata, disputata in condizioni di vento stabili. Cosa che non dovrebbe avvenire domani, quando a Barcellona è previsto vento forte, con raffiche sopra i 20 nodi: per alcuni è un vantaggio che andrà a favore di Ineos, ma in casa Luna Rossa sono in molto a ritenere che quella non sarà affatto una variabile così negativa come qualcuno vorrebbe far credere.
Bruni ci crede: “Viviamo il nostro sogno”
Checco Bruni c’è tornato sopra, esprimendo un concetto chiaro: “Qualunque sarà la forza del vento, noi scenderemo in acqua sicuri di poter dire la nostra e di vincere ogni regata”, ha spiegato il timoniere. Che ha aggiunto anche di aver deciso di provare alcune soluzioni per la partenza con vento leggero, “perché dai dati in nostro possesso non è escluso che nei prossimi giorni si possa regatare in condizioni simili a quelle delle semifinali.
Diciamo però che la differenza la faranno i dettagli, e soprattutto la capacità di presentarci al 100% del nostro potenziale. Arrivati a questo punto, ogni errore rischia di essere pagato a carissimo prezzo, e noi non vogliamo correre il rischio di vivere di rimpianti. Abbiamo un grande sogno: portare finalmente l’America’s Cup in Italia. Per questo stiamo lavorando da tanti mesi, e per questo cercheremo di dare il massimo anche contro Ineos. Che è un rivale fortissimo, ma come lo siamo noi per loro”.
New Zealand preferirebbe Ineos…
Ad osservare con interesse la sfida, come logica vuole, è il consorzio neozelandese di Emirates, che attende solo di sapere contro chi dovrà regatare a partire dal prossimo 12 ottobre, data d’inizio dell’America’s Cup. Grant Dalton, il gran capo del team kiwi, una preferenza l’ha già espressa: “Il cuore dice Luna Rossa, pensando alla sfida che abbiamo ingaggiato tre anni fa a casa nostra. Ma la logica mi suggerisce che forse sarebbe meglio affrontare Ineos, che hanno qualche punto un po’ più fragile, essendo migliorata tanto, ma pure in fretta. Con Luna Rossa poi lavorano tanti protagonisti della nostra campagna del 2017, e quindi a livello affettivo c’è grande rispetto per loro”.
Ineos che per bocca di Ben Ainslie ha messo in guardia Luna Rossa: “Siamo venuti a Barcellona per garantirci il diritto di andare a sfidare NZL e questo intendiamo fare. Luna Rossa è fortissima sia come imbarcazione che come equipaggio, ma questo ci offre ulteriori motivazioni ed è su quelle che proveremo a far leva per raggiungere ciò che vogliamo”.
Youth America’s Cup, scatta la finale
Tornando alle parole di Dalton, il CEO di Emirates ha spiegato perché ha scelto di traslocare l’evento a Barcellona: “Dopo il Covid in Nuova Zelanda la crisi s’è fatta sentire, e un evento planetario come l’America’s Cup necessitava di un rilancio in una zona più florida a livello economico. Anche a livello di orari televisivi l’Europa si presta bene per consentire maggiori ascolti, e dunque credo che sia stata la scelta migliore”.
Così come sta ripagando quella di aver organizzato l’Unicredit Youth America’s Cup, che domani vedrà Luna Rossa sfidare American Magic in finale. “L’Italia ha un futuro straordinario in ambito velico, indipendentemente da come andranno le cose nelle prossime settimane. Vedere questi giovani regatare con entusiasmo e passione è il miglior biglietto da visita che il nostro sport può offrire al mondo”. La finale si disputerà in un unico match race domani alle 12,20 e precederà la prima regata tra Luna Rossa e Ineos.