Cambiano i percorsi, che passano dai muri sulle pietre alle cotes tipiche delle Ardenne, ma in linea di massima non cambiano i favoriti. Anzi, il favorito: Tadej Pogacar, stavolta neppure costretto a doversi togliere di ruota Mathieu van der Poel, che dopo aver trionfato alla Roubaix ha deciso (come da programma) di chiudere la sua stagione nelle classiche del Nord. Però ci sarà Remco Evenpoel a provare a dare fastidio al campione del mondo sloveno, fresco di ritorno in pompa magna alla Freccia del Brabante a soli quattro mesi e mezzo dal terribile incidente riportato in allenamento lo scorso dicembre.
Remco, qui ci vorrebbe un altro miracolo…
Chiedere a Evenepoel di provare a tenere testa a Pogacar è forse troppo: il belga è un predestinato, come ha dimostrato anche un paio di giorni fa vincendo la sua prima gara stagionale davanti a Wout Van Aert, ma Tadej si sa che ha un altro motore e merita di essere considerato un gradino superiore.
Dopotutto i due si ritrovano l’uno di fronte all’altro a 6 mesi di distanza dall’ultimo confronto, quello andato in scena sulle strade del Giro di Lombardia lo scorso ottobre, quando Remco ammise di non riuscire a capire come avesse fatto Pogacar a prendergli 3’ quando a livello di energia sprigionata in corsa (leggi watt) i loro dati risultavano abbastanza simili.
Insomma, un Evenepoel allenato avrebbe comunque fatto fatica a tenere le ruote dello scatenato Tadej di inizio stagione, pertanto risulta difficile pensare che possa infastidirlo adesso che la condizione ancora non ce l’ha, al netto della favolosa prestazione offerta alla Freccia del Brabante. Anche se, trattandosi di atleta baciato da madre natura sopra ogni ragionevole dubbio, dargli credito è il minimo che si possa fare.
Van Aert non vuole darsi per vinto. Pidcock per il bis
Van Aert, il grande sconfitto di venerdì (e in generale di questo ultimo anno e mezzo di classiche), sarà al via e proverà a inserirsi nel discorso per la vittoria, pur ammettendo che poi alla fine “c’è sempre qualcuno che va più veloce di me”.
A conti fatti, il possibile vero antagonista di Pogacar risponde al nome di Tom Pidcock, che l’Amstel l’ha vinta lo scorso anno (e fu una sorpresa: non c’era lo sloveno ma c’era van der Poel, reduce dalla doppietta Fiandre-Roubaix, che pure incappò in una giornata no) e che quest’anno s’è preparato appositamente per provare a farsi trovare pronto nella settimana delle Ardenne, che proseguirà con la Freccia-Vallone di mercoledì 24 aprile e soprattutto al Liegi-Bastogne-Liegi di domenica prossima.
Ben Healy, che ha ben figurato all’Itzulia, e Thibau Nys sono altre due cartucce che potrebbero saltare dalla canna in certe condizioni, così come Schachmann, Aranburu e Van Gils. Per gli italiani, poca gloria all’orizzonte: Simone Velasco e Christian Scaroni sono gli unici due outsider capaci di combinare qualcosa. Tra l’altro, come successo per il Fiandre, non ci sarà copertura sulla Rai, ma soltanto sui canali Eurosport.