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Pogacar "spaventa" tutti: "Avvicinamento al Tour mai così perfetto". E la UAE risponde alla Visma con un altro dream team

Dopo la Visma, anche la UAE ha calato le sue carte: Pogacar avrà Yates, Sivakov e Almeida al suo servizio. Evenepoel vince crono ai campionati belgi

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Una settimana appena, poi sarà di nuovo Tour de France. Con l’eterno duello tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard pronto a tenere banco in un mese che si preannuncia caldo come non mai sulle strade di Francia. Sempre loro due, l’uno di fronte all’altro, come già lo sono stati al Delfinato a metà giugno, con Pogacar capace di imporsi senza apparente difficoltà in salita. Ma Vingegaard la scorza ce l’ha dura: la Visma gli ha messo accanto la miglior squadra possibile, e la risposta della UAE Team Emirates XRG non s’è fatta attendere.

La UAE cala tutti gli assi: Yates e Almeida al servizio di Pogi

Perché anche Pogacar avrà una sorta di dream team al suo fianco. I nomi più altisonanti portano ad Adam Yates e Joao Almeida, che in condizioni “normali” potrebbero tranquillamente recitare il ruolo di capitani (Almeida lo è stato anche recentemente al Giro di Svizzera, puntualmente portato a casa), reduci peraltro rispettivamente dal sesto e dal quarto posto ottenuto lo scorso anno sempre al Tour.

Insomma, gregari ma di lusso, come lo sarà Pavel Sivakov nelle tappe in salita, così come per quelle più frastagliate Jhonathan Narvaez e Tim Wellens. A completare gli otto di casa UAE ci sono anche Marc Soler (un altro che in salita sa il fatto suo) e il tedesco Nils Politt, utilissimo soprattutto nelle tappe in pianura.

L’unica variante rispetto all’edizione 2024 è rappresentata dall’assenza dell’infortunato Ayuso, al cui posto è stato chiamato Narvaez. E lo scorso anno, tanto per intenderci, il dominio del team mediorientale fu netto, ricordando appunto i tre corridori piazzati nelle prime 6 posizioni.

Lo sloveno non si nasconde: “Mai stato meglio prima del Tour”

Pogacar di tutto questo non può che rallegrarsi: la preparazione primaverile è filata via liscia senza intoppi, a differenza di Vingegaard che ha perso giorni preziosi di allenamento dopo la caduta alla Parigi-Nizza. “Posso dire che un avvicinamento così perfetto al Tour de France non l’avevo forse mai fatto prima d’ora”, le parole pronunciate dal campione sloveno, che se davvero così fosse avrebbe trovato un modo decisamente palese di spaventare i rivali.

Mi sento in gran forma, ma poi sarà la strada a determinare gli equilibri della corsa. Di sicuro c’è che il ritiro in altura è andato bene e la preparazione è stata rifinita nel modo migliore. Nel team si respira un’atmosfera davvero fantastica: il Tour di per sé è una corsa sempre imprevedibile, la concorrenza è nutrita, ma è proprio questo che lo rende unico.

Assisteremo a una sfida affascinante dove già la prima settimana sarà spettacolare, con tappe aggressive e molto mosse, mentre l’ultima sarà quella decisiva, perché il terreno per attaccare in montagna è davvero tanto. Personalmente non vedo l’ora di cominciare: sarà una battaglia emozionante, ma sono pronto a lottare con tutte le mie forze per arrivare in giallo a Parigi”.

Evenepoel manda segnali: “Sto bene, ma il caldo e il vento…”

Il possibile terzo incomodo tra Pogacar e Vingegaard sarà al solito Remco Evenepoel, che intanto ha conquistato (come da premesse) il titolo nazionale belga a cronometro. “Non è stato facile perché il percorso era molto impegnativo e richiedeva tanti sforzi, senza molte possibilità di recuperare le energie. Vengo da una settimana di lavoro in altura dove il caldo l’ha fatta da padrone, ma mi sento bene.

Ora sfrutterò la gara elite di domenica per un ultimo test probante prima di rifinire il lavoro. Al Tour la prima settimana sarà abbastanza pianeggiante, ma il caldo e soprattutto il vento ci metteranno a dura prova e dunque bisognerà stare molto attenti sin dalle prime tappe. Per noi uomini di classifica la corsa vera comincerà nella seconda settimana, ma solo a patto di superare bene la prima”.

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