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Vingegaard rivela: "Alla Parigi-Nizza la caduta mi ha procurato una commozione cerebrale". E la Visma scopre Brennan

Jonas Vingegaard ha rivelato di essersi procurato una commozione cerebrale dopo la caduta alla Parigi-Nizza. "Ero stordito, nausea e stanchezza per giorni". Intanto Brennan vince al Catalunya

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il dominio dell’UAE Team Emirates è sotto gli occhi di tutti, ma in casa Visma Lease a Bike non se ne stanno certo con le mani in mano ad aspettare che passi una nuova cometa. Anche perché le vedono transitare la colgono al volo: Matthew Brennan, 20 anni da compiere il prossimo 6 agosto, è probabilmente una di queste. E nella prima tappa della Volta a Catalunya lo ha dimostrato a chiare lettere con una volata perfetta, giocata d’astuzia e fantasia. Beffando cioè le ruote dei velocisti puri (su tutti Kaden Groves, che pregustava già un facile successo) e mostrando doti da finisseur puro con uno scatto ai -100 dall’arrivo col quale spariglia le carte e si presenta in grande stile agli occhi degli appassionati.

La rivelazione di Vingo dopo la caduta alla Parigi-Nizza

Brennan, britannico nato col mito di Cavendish, Wiggins e Froome, è il nuovo che avanza. Jonas Vingegaard, se possibile, è ancora un bel pezzo del presente, se non altro pensando alla scelta operata da Visma un anno e mezzo fa quando ha deciso di affidargli l’intera responsabilità di guidare la squadra nelle corse a tappe, brevi o lunghe che siano, lasciando partire Primoz Roglic, destinazione Bora (poi divenuta Red Bull).

Ma alla Parigi-Nizza, il secondo appuntamento stagionale al quale ha preso parte dopo la Volta ao Algarve (dove ha vinto una tappa e s’è imposto nella generale), la caduta nella quale è rimasto coinvolto durante la quinta tappa non è stata così indolore come qualcuno avrebbe voluto far credere. Gli ha procurato infatti una commozione cerebrale, il che lo obbligherà ora a rivedere i piani in vista dei prossimi appuntamenti su strada.

“Mi sono sentito stordito, ora riprendo gradualmente”

“Dopo l’incidente mi sono sentito stordito, tanto che dopo la tappa ho accusato nausea e stanchezza, quasi al punto da non riuscire a stare in piedi. Ho avvertito questo malessere per diversi giorni, e pertanto gli accertamenti ai quali sono stato sottoposto hanno richiesto un po’ più di tempo prima di dare una risposta definitiva. Alla fine sono contento di essermela cavata con una brutta botta e basta, anche se ciò che richiesto alcuni giorni di riposo e la rinuncia a correre in Catalogna”.

Dove Brennan gli ha dedicato la vittoria di tappa, con Simon Yates deputato a ricoprire il ruolo di capitano della Visma (in seconda battuta c’è pure Sepp Kuss) in una sorta di prova generale in vista del Giro d’Italia, dopo il gemello di Adam sarà appunto capitano.

Rientro graduale con vista Tour (e salta la “maledetta” Itzulia)

Vingegaard non sa ancora quando tornerà a correre. “Vedremo giorno per giorno in base alle mie condizioni. Di sicuro i prossimi appuntamenti saranno soltanto nelle corse di un giorno, poi al Delfinato (8-15 giugno) conto di tornare in una corsa a tappe”.

Non correrà neppure all’Itzulia, il Giro dei Paesi Baschi, dove lo scorso anno il danese rimase coinvolto nella spaventosa caduta che mise fuori gioco anche Roglic ed Evenepoel (Vingo ebbe la peggio, procurandosi uno pneumotorace oltre alla rottura della clavicola).

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