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La Vuelta di Sepp Kuss, il gregario di Roglic e Vingegaard diventato capitano della Jumbo Visma

Sepp Kuss trionfa nella corsa spagnola: sua la maglia rossa al termine della passerella di Madrid. L'americano, nel 2023, ha messo assieme qualcosa come 63 tappe in tutti e tre i grandi giri

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Si scrive Filippo Ganna, si legge eterno secondo. Almeno nelle volate di questa edizione della Vuelta che a Madrid, in Plaza de Cibeles, ha consacrato alla storia un gregario divenuto capitano, quel Sepp Kuss che in stagione ha messo assieme qualcosa come 63 tappe in tutti e tre i grandi giri e che proprio al termine dell’ultima ha potuto esultare come se non ci fosse un domani.

Ricordate lo champagne bevuto a profusione sul podio dopo la vittoria di tappa a Jalavambre? Disse testuali parole:

A me non capita di vincere tutti i giorni, e quando succede è giusto far festa. Bisogna solo godersi il momento e approfittare di quel che si ha tra le mani.

Quello champagne però deve avergli fatto proprio bene, pensando che due settimane abbondanti più tardi il buon Sepp s’è potuto scolare un’altra bottiglia di champagne, su un podio colorato di rosso. Roglic e Vingegaard, i due capitani per i quali ha faticato e sudati le proverbiali sette camicie al Giro prima e al Tour poi, hanno completato la festa Jumbo Visma sul podio: tutti e tre i vincitori dei grandi giri 2023, per un dominio totale e una cartolina finale che profuma davvero di leggenda.

Torna a spruzzare champagne Kaden Groves

E in mezzo alla grande festa del team dei “calabroni”, proprio nell’ultima giornata di corsa ha deciso di tornare a spruzzare champagne anche Kaden Groves: la sua non è stata una volata convenzionale, perché anche a Madrid a rompere le uova nel paniere c’ha pensato quel fenomeno di Remco Evenepoel, che ha provato ad anticipare il gruppo ai -500 dall’arrivo, ma che così facendo ha finito per invogliare Groves a seguirlo.

Risultato? Volata lunga e infinita, ma comunque appannaggio del danese, vincitore della maglia a verde della classifica a punti.

Altro piazzamento per Ganna

E alle sue spalle, ormai consumato sprinter, proprio Filippo Ganna: tre volte piazzato nelle tre volate alle quali ha partecipato, cosa che non è affatto passata inosservata agli occhi di chi (leggi il commissario tecnico Bennati) dovrà fare le convocazioni per i campionati europei della prossima settimana.

Dove Ganna potrebbe correre la prova in linea e giocarsi anche la vittoria allo sprint, rinunciando (udite udite) alla cronometro in programma mercoledì. Si vedrà. Intanto magari farà una capatina alla festa dei Jumbo Visma, per i quali la Vuelta è tornata ad essere come il giardino di casa.

Le pagelle della 21esima tappa

  • KADEN GROVES 10. Evenepoel ha provato a spiazzarlo e tirargli un brutto scherzo, lui però s’è rimesso subito in carreggiata e da solo, dovendo contare solo sulle sue forze, ha ripreso il belga e ha rimesso le cose a posto anche per quel che riguarda la gerarchia dei plurivincitori di tappa di questa edizione, attraccando Remco a quota tre successi parziali. Torna a casa con la maglia verde e con la sensazione che se volesse andare agli Europei di Drenthe (Olanda) sarebbe l’uomo da battere.
  • FILIPPO GANNA 9,5. Parliamo del miglior crono man al mondo (se la batte con Remco), del miglior pistard al mondo (se la batte con pochi altri) e da qualche settimana a questa parte anche di uno dei migliori sprinter al mondo. Un’evoluzione apparentemente scollegata dalla realtà, ma con Ganna di mezzo c’è da aspettarsi sempre di tutto. Per poco non gli riesce l’ennesimo acuto, ma tre indizi fanno una prova: a Drenthe potrebbe giocarsi per davvero l’Europeo in volata. Wow!!!
  • REMCO EVENEPOEL 8. Otto come la posizione finale all’arrivo, che pure è qualcosa che non gli rende giustizia per il numero che prova a fare anche a 500 metri dalla fine di una corsa di tre settimane pazza, un po’ come è nel suo stile. Anche su un traguardo che non gli dovrebbe competere, lui s’inventa la genialata. Esce con una forma importante: al Lombardia avrà tutti gli occhi puntati addosso.
  • NICO DENZ 7. Al Giro forse aveva meno concorrenza e un paio di tappe se l’è portate a casa. Alla Vuelta ha faticato a farsi strada, poi però a Madrid s’è fatto vedere e ha chiuso terzo su uno dei traguardi più prestigiosi dei grandi giri. Almeno ha provato a battere un colpo.
  • ALBERTO DAINESE 6-. La sufficienza l’ultimo giorno non si nega proprio a nessuno. Alberto è probabilmente sazio, a pancia piena dopo la vittoria di Iscar, e nemmeno si sogna di lanciarsi in volata. Chiude 25esimo su un traguardo che avrebbe voluto ingolosirlo, ma non vuol prendersi rischi pensando agli Europei. Dove magari un rivale ce l’avrà in casa (Ganna), ma in fondo l’ha già battuto due giorni fa…
  • MILAN MENTEN 6-. Voto generosissimo pensando a quante volate non l’hanno visto protagonista. Nemmeno questa diventa pane per i suoi denti: il belga della Lotto Dsnty non ha le gambe e forse nemmeno la testa (attualmente) per stare al passo con le migliori ruote veloci. Altro arrivo fuori dai primi 10, per lui che puntava a ben altri piazzamenti.

La classifica generale finale

  1. Sepp Kuss(Jumbo Visma) 75h48′21”.
  2. Jonas Vingegaard(Jumbo Visma) +17”.
  3. Primoz Roglic (Jumbo Visma) +1’08”.
  4. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +3’18”.
  5. Mikel Landa (Bahrain Victorious) +3’37”.
  6. Enric Mas (Movistar) +4’14”.
  7. Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe) +7’53”.
  8. Cian Uijtdebroeks (Bora Hansgrohe) +8’00”.
  9. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +10’08”.
  10. Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) +11’38”.
  11. Steff Cras (Totalenergies) +14’04”.
  12. Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) +16’44”.

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