Tutto assieme appassionatamente. Abbracciati, perché in fondo Jonas Vingegaard e Primoz Roglic hanno dimostrato di saper essere anche riconoscenti nei confronti di chi tante volte ha faticato e corso per loro, sputando sangue sulla strada senza lesinare alcuno sforzo.
Sepp Kuss però le sue tre settimane di gloria le ha assaporate per davvero: dieci anni dopo Chris Horner, un altro americano arriverà vestito di rosso a Madrid, ma quel che più conta è che lo sponsor in bella vista sarà sempre e comunque quello della Jumbo Visma, la squadra che ha monopolizzato tutti e tre i grandi giro della stagione.
E averlo fatto con tre corridori diversi rende una volta di più l’idea dell’impresa che i ”calabroni” hanno saputo costruire: mai era capitato di assistere a un dominio così totale, prima squadra di sempre a vincere tutti e tre i GT nello stesso anno solare.
- Vingegaard e Roglic non hanno attaccato
- Poels beffa Remco
- Le pagelle della 20esima tappa: i top
- Le pagelle della 20esima tappa: i flop
- Classifica generale dopo la 20esima tappa
Vingegaard e Roglic non hanno attaccato
Kuss ha potuto esultare godendo per i 17 secondi che l’hanno separato da Vingegaard e i 68 da Roglic, che nelle ultime due tappe di montagna hanno avuto l’ordine di non attaccarlo, perché la scelta di puntare sul gregario divenuto nel frattempo capitano ha trovato tutti concordi.
E alla fine quell’abbraccio ha dimostrato al mondo intero, qualora ci fossero dubbi, che i tre tenori erano tutti compatti e convinti della scelta fatta. Una scena già entrata nella storia, come quella dei tre Mapei al Fiandre 1996, destinata ad essere tramandata ai posteri.
Poels beffa Remco
L’ultima tappa della Vuelta prima della passerella di Madrid l’ha vinta Wout Poels, e anche questa in buona misura è una sorpresa. Non per la capacità dell’olandese di saper andar forte anche sugli arrivi in salita, quanto perché in volta ha beffato nientemeno che Remco Evenepoel, che al solito aveva deciso di concedersi un’altra giornata a prendere vento in faccia, entrando nella fuga che poi è arrivata al traguardo.
Piccola beffa per il belga che puntava al quarto successo di tappa, e che comunque ha mandato un altro segnale bellicoso è piuttosto eloquente in vista del Lombardia, vero grande obiettivo di fine stagione. Nel giorno del trionfo definitivo dei Jumbo Visma, un pizzico d’Italia lo porta Antonio Tiberi, settimo all’arrivo.
Aspettando Dainese (o Ganna) domani in Plaza de Cibeles per tentare un ultimo assalto alla vittoria di tappa. Poi sarà solo una Kuss celebration. Una vittoria di tutti i gregari del pedale.
Le pagelle della 20esima tappa: i top
- SEPP KUSS 10 E LODE. Realizza il sogno di una vita, arrivando al traguardo stanco ma felice e orgoglioso per aver saputo resistere ai tanti attacchi che da più parti sono arrivati. Alla fine la calma delle ultime 48 ore è figlia della credibilità che si è costruito nel tempo: Vingegaard e Roglic avrebbero potuto staccarlo e relegarlo sul gradino più basso del podio, ma hanno deciso che queste dovevano essere le sue tre settimane. Piange con la famiglia, e ne ha tutto il diritto: un gregario in paradiso.
- WOUT POELS 10. Bravissimo a stare a ruota di Remco quando quest’ultimo provava a partire, bravissimo ad anticiparlo con una volata lunga con la quale ha impressionato e dimostrato di avere davvero una signora gamba. Il Lombardia sullo sfondo gli strizza l’occhio: a Guadarrama ha fatto le prove, e per ora ha avuto ragione lui.
- PELAYO SANCHEZ 8. Classe 2000, si mette in testa di prendere la ruota dei migliori di giornata e tiene botta su tutte le salite. Chiude terzo una volata durissima nella quale non avrebbe potuto fare di più. Bravo lui a crederci: prima o poi ne sentiremo parlare ancora, statene certi.
- REMCO EVENEPOEL 7,5. Ancora in fuga, ancora a spendersi senza sosta, ancora a dimostrare al mondo intero di essere un talento inesauribile. Se la vittoria numero 51 gli sfugge dalle mani è perché Poels inventa la volata della vita. La sua Vuelta ha vissuto di tanti alti e bassi, ma senza di lui sarebbe stata molto più povera. E ora al Lombardia chi è che lo andrà a battere?…
- ANTONIO TIBERI 7,5. Bravissimo nel tenere le ruote dei migliori, ancor più nel resistere con caparbietà sull’ultima salita, quando Poels mette benzina nel motore e lui non riesce più a stargli a ruota. Però dimostra di poter reggere il confronto con i grandi e di questo gliene va dato atto.
Le pagelle della 20esima tappa: i flop
- GERAINT THOMAS 5. Questa Vuelta gli è rimasta indigesta sin dall’inizio e anche l’ultimo tentativo di provare a darle un senso va in fumo senza appello. Entra nella fuga di giornata, ma quando il ritmo si alza per lui è tempo di alzare bandiera bianca.
- CIAN UIJTDBROEKS 5. Per giorni era stata una delle rivelazioni più belle e inaspettate della corsa, ma le ultime rampe di Spagna gli sono andate di traverso. Giornataccia sin dalle prime battute, di quelle dove niente sembra funzionare come deve.
Perde una posizione nella generale e chiude davvero a testa bassa dopo tre settimane che pure l’hanno visto crescere tanto.
Classifica generale dopo la 20esima tappa
- 1. Sepp Kuss (Jumbo Visma) 74h23’27”.
- 2. Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) +17”.
- 3. Primoz Roglic (Jumbo Visma) +1’08”.
- 4. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +3’44”
- 5. Mikel Landa (Bahrain Victorious) +4’03”.
- 6. Enric Mas (Movistar) +4’14”.
- 7. Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe) +8’19”.
- 8. Cian Uijtdebroeks (Bora Hansgrohe) +8’26”.
- 9. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +10’08”.
- 10. Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) +12’04”.